Altri arresti per corruzione: Bufera Lega e FI

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Di Redazione Metropolitan

A pochi giorni dalle inchieste in Lombardia, un altro caso di corruzione: questa volta a Legnano che ha portato agli arresti il sindaco, il vice e l’assessore  alle opere pubbliche.

Sono finiti in manette con l’accusa di corruzione il Sindaco leghista di Legnano, Gianbattista Fratus, insieme al suo vice e assessore al Bilancio, Maurizio Cozzi e all’assessore alle Opere pubbliche, Chiara Lazzarini, entrambi di Forza Italia.

A condurre l’operazione denominata “Piazza Pulita” è stata la Guardia di Finanza di Milano in coordinamento con la procura di Busto Arsizio. Secondo le indagini, l’accusa per il sindaco è di corruzione elettorale e nomine e assunzioni in aziende comunali in cambio di voti.

Quest’ultimo riguarderebbe la figlia del candidato sindaco Luciano Guidi (per la lista civica Alternativa Popolare), tagliato fuori dal ballottaggio delle elezioni comunali del 2017. Una promessa effettivamente mantenuta con la nomina della giovane nella partecipata Aemme Linea Ambiente srl.

Le altre accuse sono di bandi ad personam e manipolazioni delle procedure. Da quanto si apprende, gli indagati avviavano selezioni personali, sostenevano dei colloqui con i loro candidati e alla fine facevano in modo che i bandi venissero turbati in modo tale da ottenerne la nomina nonostante “l’incompatibilità assoluta con l’incarico bandito”.

Ma la cosa più grave è che il tutto avveniva con un rilevato «scarsissimo senso della legalità». Nelle intercettazioni, si sente: «Una volta che si individua la persona, si individua e basta, la gara è finita». E ancora: «Bisogna pilotarla questa gara, deve essere una persona di vostra fiducia» e poi «Il prezzo è stato pagato».

Ora sono ai domiciliari il sindaco Fratus e il neoassessore alle opere pubbliche, Lazzarini, mentre Cozzi rimane in carcere. Un terremoto politico quello che sta colpendo il centro-destra a sole due settimane dalle Elezioni europee del 26 Maggio.

Immediate le reazioni, non solo delle opposizioni, ma anche da parte del Movimento 5 Stelle, come era già avvenuto per la pressante richiesta di dimissioni del Sottosegretario leghista ai Trasporti, Armando Siri, anch’egli indagato per corruzione.

«È chiaro ed evidente che c’è un’emergenza corruzione, una Tangentopoli bis, che colpisce tutti i partiti e noi dobbiamo arginare questi fenomeni» ha dichiarato il vicepremier Luigi di Maio e prosegue in diretta su Facebook: «Io faccio un appello a chi vuole dare un chiaro segnale: in Italia questa nuova Tangentopoli deve essere punita non solo con la magistratura ma con il voto degli italiani».

Replica il leader del Carroccio Matteo Salvini: “Non commento le indagini, ho fiducia nei miei uomini e nella magistratura. Spero che tutte queste indagini che si stanno aprendo si chiudano in fretta per distinguere colpevoli ed innocenti”.