Serie C Amarcord: gli anni del girone unico

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Di Redazione Metropolitan

La riforma della FIGC datata 1951, nota come “Lodo Barassi” dal nome del Presidente federale in carica Ottorino Barassi, ebbe effetti importanti anche sulla C.

A partire dalla stagione 1952/53 infatti il Campionato di terza serie, che contava 4 gironi e 72 squadre, divenne nazionale, come A e B. Un unico torneo a 18 formazioni. Per assorbire le tantissime squadre escluse fu creato un livello intermedio, la Quarta Serie, che fungesse da collegamento tra l’attività regionale e i professionisti.

Alla prima stagione con la nuova formula a girone unico

presero parte 13 società provenienti dalla vecchia Seria C a gironi e 5 retrocesse dalla B. Geograficamente erano divise in modo molto netto: 12 tra Vigevano ed Empoli, e cinque al Sud da Stabia a Maglie, con la sola Sambenedettese in mezzo. Due le promozioni previste, quattro le retrocessioni.

Fu una stagione difficile per via delle enormi distanze che ogni domenica le squadre dovevano percorrere per andare in trasferta. Non solo, ma ci si mise anche un grave scandalo a complicare la situazione, infatti il Parma denunciò un tentativo di corruzione da parte di un dirigente della Reggiana. Venne fissato un appuntamento per la consegna del denaro ma la Lega, avvisata dal Parma, fece in modo fosse presente un suo ispettore che documentò tutto. Alla Reggiana furono tolti tutti i punti in classifica fin lì ottenuti e per i granata fu impossibile non retrocedere. Molfetta, Stabia e Vigevano furono le altre squadre a finire in quarta serie.

In Serie B al termine di questa prima stagione a girone unico salirono il Pavia e l’Alessandria divise da due punti in classifica (48 e 46).

Al terzo posto concluse l’Arsenaltaranto a quota 42, poi Sanremese ed Empoli a 37. Mario Tortul dell’Arsenal fu capocannoniere con 22 reti. Poco più che ventenne, era nato a San Canziano di Isonzo, in provincia di Gorizia, nel  1931, era atteso da una lunga carriera. Giocò fino al 1965, da Taranto passò a Genova alla Sampdoria per cinque stagioni, poi Triestina, Padova, Anconitana, Ternana e Teramo. Divenne allenatore e fu attivo fino al 1980, l’ultimo anno qui a Gozzano da dove scrivo. Carriera ancora più importante, ai vertici mondiali, la fece qualche anno dopo suo nipote:  la sorella maggiore di Mario Tortul, Evelina, è nientemeno che la madre di Fabio Capello!

Racconteremo nel corso delle prossime settimane le successive edizioni della Serie C a girone unico. Seguiteci! Altre storie invece le potete trovare qui.

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