Vincere è abbastanza normale. Stravincere diventa, invece, straordinario. Alvaro Bautista si è preso le luci della ribalta in questo weekend dedicato alla Superbike andando a vincere Gara 1, Superpole Race e Gara 2 in sella alla sua Ducati. Una prova di forza incredibile che lasciato al palo tutti gli avversi che hanno provato, timidamente, a mettere in discussione una leadership solida e conclamata.
Alvaro Bautista, un Triplete straordinario: le dichiarazioni del campione del mondo spagnolo
“Qui è anche più speciale perché posso festeggiare con la mia famiglia e con i fan spagnoli. Con la pioggia, se sei davanti devi fare attenzione, perché quelli dietro magari hanno un riferimento, invece sei tu che detti il ritmo. In alcuni settori pioveva di più, in altri di meno. La pista non era bagnata, ma era umida e le condizioni erano insidiose. Ho pensato ‘finisci la gara, non importa se gli altri ti prendono’. Ma alla fine ho fatto anche un gran risultato. Non è stato semplice, ma quando guidi la moto senza forzare per andare veloce, non hai quello stress extra di dover andare più veloce. Sono rilassato sulla moto, provo a non commettere errori ed essere preciso. Non penso a quanto sia il gap con altri piloti, mi concentro su ogni curva per essere il più preciso possibile. Non ho nemmeno guardato i tempi sul giro, sul dashboard guardavo solo quanti giri mancassero. Non è facile, ma quando hai un gran feeling con la moto è meno complicato“.
“Nel 2019 dominavo, ma senza questo controllo”
“Il pacchetto con me, la moto il team, abbiamo raggiunto un livello altissimo. Non so se siamo al limite o abbiamo ancora del margine, ma questo è il mio secondo anno in cui lavoro consecutivamente con loro, ma il pacchetto non è lo stesso dello stesso anno. L’anno scorso cambiavamo base durante i weekend, ma quest’anno la base va bene su ogni tracciato, quindi non abbiamo bisogno di cambiare nulla. Arriviamo alle gare molto più preparati rispetto allo scorso anno e questa credo sia la differenza maggiore rispetto al 2022. Penso che ora rispetto al 2019 ho tutto sotto controllo. Il dominio del 2019 era incredibile, ma non avevo il controllo. Ero veloce, ma volevo sempre di più a ogni giro. Adesso invece riesco a capire dove fermarmi prima di superare il limite. All’epoca volevo solo vincere sempre di più, ora invece voglio solo il meglio possibile. Anche la moto era nuova e volevamo provare cose. Riconosco di aver commesso degli errori, insieme abbiamo perso il campionato, ma oggi siamo in una situazione diversa e ora siamo più forti che mai! Al momento mi sento molto bene e forte, è uno dei miei migliori momenti della carriera, mi piace allenarmi e prepararmi a casa, ma non solo fisicamente Ora amo essere un pilota sempre migliore, al momento tutto va bene e continuiamo così. Guiderò fino a Talavera per stare a casa, sono quasi sei ore di macchina. Ma domani mattina, sveglia alle 6:30 e ci si allena. È il mio lavoro, ma credetemi, lo faccio perché lo amo, non è una fatica. Mi sento bene e perché non farlo allora?“
(Credit foto – pagina Facebook Aruba.it Racing Ducati)
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