“40” è il primo disco di inediti di Andrea Paone, il cantautore lombardo che dal 3 novembre ha lanciato il suo progetto musicale con un album tra la realtà e la poesia.
Tra la realtà e la poesia, il melodico e l’introspettivo: “40” è un album che ondeggia su scale dinamiche e giochi di verità.
Andrea Paone lancia i suoi dodici brani, in bilico tra sentimenti e fantasie, ma tutti sfumati della propria storia personale, con l’ottimismo e l’audacia di chi scopre che “Il vero senso” è a volte semplicemente quello di “Sorridere”, come ci suggeriscono i titoli di due dei suoi brani.
“40” è un viaggio tra stili diversi ma che fanno tutti capo a un carattere musicale semplice e deciso, quello degli arrangiamenti di “Musica” ad esempio, con il respiro (e il sospiro) di una produzione artistica decisamente pensata e studiata. Un bel risultato per essere il primo esperimento, dovuto anche alla collaborazione di Andrea Paone con Ettore Diliberto e a musicisti di altissimo livello che hanno contribuito all’esecuzione di un album dinamico e raffinato.
“Cosa accade quando ti accorgi che ciò che fai non te lo ha chiesto l’Io? Serve fare spazio. E così ci si accorge di chi realmente si è e di cosa davvero si desidera”: così Andrea Paone commenta i suoi brani, e la spinta emotiva che muove musica e parole.
Perchè siamo tutti, ogni tanto, uomini tristi che giocano a carte con un pagliaccio, o sognatori che bevono Whisky con le fate. E diventa facile, allora, nell’oblio delle fantasie, sorseggiare le paure con “Divenire lento“. Sembra un trucco, quello di Andrea Paone: vestire di poesia la verità per farcela conoscere.
E’ un album, “40”, che presenta paradossalmente una maturità artistica già solida, eppure è solo la prima prova di Andrea Paone. Cosa aspettarsi da un sognatore pragmatico come lui? Staremo a vedere.
Anzi, ad ascoltare.
Rossella Papa