Nello spazio di LetteralMente donna di oggi, una donna che è riuscita ad affermarsi nonostante la sua grave disabilità. Il suo nome è Anne Sulllivan e questa è la sua storia
Anna Sullivan, una vita di dolore

“Compagni diplomati: il dovere ci obbliga a ricercare una vita attiva. Facciamolo con allegria, con speranza, con serietà, e poniamoci come obiettivo di trovare il nostro scopo personale. Quando lo abbiamo trovato, eseguiamolo con volontà e fede, perché ogni ostacolo che superiamo, ogni successo che raggiungiamo ci porta più vicini a Dio e rende la vita più simile a come lui la avrebbe voluta”. Queste, come riportato da ADC, sono parole tratte dal discorso di diploma di Anna Sullivan come migliore studente della sua classe. Uno dei momenti più felici della vita di questa donna straordinaria conquistato con coraggio e spirito di sacrificio dopo alcuni eventi dolorosi che hanno segnato per sempre la sua esistenza.
Anne Sullivan era nata negli Stati Uniti in una famiglia di poveri immigrati irlandesi che avevano la sciato la loro isola a causa di una grave carestia. La povertà e la mancanza di igiene la portarono ammalarsi di tracoma a soli 5 anni. Questa malattia colpisce gravemente le palpebre e poi la cornea causando con il tempo la cecità completa. A questo si aggiunse la morte di due sue fratelli dopo la nascita e la morte della madre di tubercolosi quando lei aveva solo 8 anni. La Sullivan qualche anno dopo finì in un ospizio insieme a ad un fratello che morì poco tempo dopo per tubercolosi a causa delle terribili condizioni di quel luogo. La piccola venne invece portata in un ospedale della carità e poi di nuovo nell’ospizo precedente dopo la riapertura di quest’ultimo inseguito ad un’inchiesta sulle sue condizioni igieniche.
La rinascita
Fu durante questo periodo che la Sullivan comprese quanto fosse importante per la sua emancipazione dedicarsi allo studio. Cosi a 14 anni, dopo molte insistenze, fu ammessa alla scuola Perkins per ciechi. Qui la Sullivan potè finalmente studiare e diplomarsi imparando tra l’altro da Laura Brigdman, la prima persona sordocieca ad imparare a leggere e a scrivere, l’alfabeto dei segni.
Un nuovo metodo pedagogico
La straordinarietà di Anne Sullivan non sta solo nel fatto di aver conseguito, pur essendo cieca, un diploma scolastico ma nell’avere inventato un vero e proprio metodo pedagogico per persone disabili. Tutto iniziò quando, grazie al direttore della Perkins, venne assunta come insegnante per una bambina sordocieca che aveva grandi difficoltà per comunicare con il mondo esterno. La bimba si chiamava Helen Keller e restò accanto alla Sullivan per 49 anni. All’inzio però il compito di Anne non fu facile perchè, nonostante fosse un fiume in piena che cercava di insegnare quante più parole possibili in ordine di importanza e di utilizzo quotidiano, non riusciva ad avere nessun feedback dalla sua giovanissima allieva che appariva persa in se stessa.
Per questo adottò un nuovo metodo innovativo partendo dall’insegnamento della parola water, acqua. Raccontò di quel momento la Keller che: “rimasi immobile, la mia intera attenzione fissa sui movimenti delle sue dita. Improvvisamente sentii una coscienza sfocata, come di qualcosa di dimenticato e poi il brivido di un pensiero che ritorna. E in qualche modo il mistero del linguaggio mi fu rivelato. E allora capii che w-a-t-e-r significava quella cosa meravigliosa e fresca che scorreva sopra la mia mano. La parola vivente svegliò la mia anima, le diede luce, speranza. La rese libera”. Anne Sullivan aveva deciso di servirsi delle sensazioni che la bambina provava dal contatto diretto con gli oggetti e del linguaggio dei segni che la Brigdman le aveva insegnato. Grazie al suo insegnamento Helen Keller divenne la prima donna sordocieca a laurearsi nonché un’attivista ed una scrittrice.
Il matrimonio e gli ultimi anni
Come già detto Helen Keller rimase al fianco della donna che le aveva riacceso la luce per diversi anni. Anna Sullivan dal canto suo conobbe, mentre lavorava ad una sua autobiografia con la fedelissima allieva, il critico letterario e professore di Harward John Macy che la aiutò a completare l’opera e la sposò nel 1905. I due si separarono 8 anni dopo anche se non divorziarono mai. Anne Sullivan si spense nel 1936 ormai completamente cieca e malata con accanto la sua amata allieva. Nel 1962 uscì un famoso film sulla storia intitolato “Anna dei miracoli”.
Stefano Delle Cave





