Annette Kellerman e il diritto delle donne di indossare il costume

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Di Redazione Metropolitan

Al giorno d’oggi indossare un costume da bagno è, per noi donne, del tutto regolare. In realtà, se siamo libere di farlo è anche grazie ad Annette Kellerman, la prima donna ad ideare un costume intero e ad indossarlo.

Prima del 1907, infatti, il costume da bagno femminile equivaleva ad un abito lungo fino al ginocchio e non solo. A questo si aggiungevano dei simpaticissimi pantaloni a sbuffo, calze e scarpe. Ora vi starete sicuramente chiedendo: “ma come facevano le donne di allora a resistere al caldo?”. Ma soprattutto: “non era scomodo farsi il bagno?”.

Il motivo per cui si era costrette ad andare in spiaggia completamente vestite potete immaginarlo, visti i tempi di cui stiamo parlando. Era indecente per una donna scoprirsi “tanto”, in più abbronzarsi andava contro l’idea del candore, considerato simbolo di nobiltà. Una donna abbronzata era una donna comune, che lavorava nei campi per contribuire al sostentamento della famiglia.

Proprio perché costumi del genere ostacolavano fastidiosamente i movimenti in acqua, la nuotatrice professionista australiana Annette Kellerman decise che era arrivato il momento di cambiare qualcosa.

Annette Kellerman e l’invenzione del costume intero

Annette Kellerman (1887 – 1975) nacque a Darlinghurst nel Nuovo Galles del Sud. Iniziò a praticare il nuoto sin da bambina, per problemi alle gambe che la costringevano ad usare dei sostegni in acciaio per aiutarsi a sorreggersi. Aveva quindi bisogno di gambe più robuste e grazie al nuoto riuscì a risolvere tali difficoltà, per lo più diventando nel tempo un’eccellente nuotatrice e partecipando non solo a gare di nuoto ed immersioni ma anche a spettacoli.

Nel 1907 si esibì in uno spettacolo di nuoto sincronizzato a New York e fu il primo della storia, motivo per cui viene ricordata come l’inventrice del nuoto sincronizzato. Fu inoltre campionessa del miglio nel Nuovo Galles del Sud e la prima donna a tentare la traversata del canale della Manica a nuoto. Lo fece per ben tre volte, purtroppo senza successo.

La sua carriera da nuotatrice – che abbandonò poi per quella da attrice – iniziò a farle pesare il fatto di non sentirsi libera nei movimenti. Annette ideò così il primo costume a pezzo unico, una tutina aderente che lasciava scoperte gambe e braccia.

L’arresto in spiaggia per “atti osceni in luogo pubblico”

La prima volta che Annette indossò il suo costume fu su una spiaggia del Massachusetts. Era la prima volta che una donna mostrava nudi collo, gambe e braccia. Ciò naturalmente provocò enorme scalpore tanto che Annette venne immediatamente arrestata per “atti osceni in luogo pubblico”.

Annette Kellerman e il suo primo costume intero
Annette Kellerman e il costume per cui venne arrestata – Photo Credits: ultimavoce.it

Questo evento scatenò un vero e proprio dibattito pubblico ma fu il primo passo verso l’alleggerimento delle leggi in materia di costumi da bagno femminili. Successivamente, sullo stampo del costume di Annette nacque persino una linea di costumi per signore denominata proprio “Annette Kellermann”.

L’iniziativa di Annette aprì la strada verso quelli che sono i nostri costumi moderni. Finalmente le donne iniziavano a muoversi in acqua più liberamente, sebbene inizialmente ciascuna donna doveva fare una sorta di check-in in spiaggia. Al loro arrivo, dei poliziotti prendevano letteralmente le misure di ciascun costume per assicurarsi che rispettassero determinati standard e nel caso così non fosse stato si incorreva in una multa.

Oggi magari non viene da pensarci su, ma è grazie a donne come Annette se possiamo godere dei diritti che ci spettano.

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