Anonymous attacca la polizia di Minneapolis e svela un “documento segreto” su Trump

Continuano le proteste in Minnesota e in tutta l’America per via della morte di George Floyd. Arriva anche Anonymous: in supporto dei manifestanti il gruppo di cyberattivisti è sceso in campo e l’hashtag #anonymous è salito ieri in tendenza su Twitter.

Mentre gli Stati Uniti bruciano per le proteste che  sono seguite alla terribile morte di George Floyd, Anonymus, l’organizzazione internazione di hacker e cyberattivista si schiera al fianco dei manifestanti e torna ad attaccare duramente Donald Trump. Accuse pesanti contro il presidente Usa.

Oltre a diffondere materiale compromettente contro le forze di polizia, la rete ha diffuso nelle scorse ore anche dei “documenti” in cui sarebbe provato il coinvolgimento di Donald Trump nella rete di traffico di minori e stupri che vedeva al centro Jeffery Epstein, il miliardario americano morto in un carcere americano in circostanze misteriose.

Anonymous accusa la polizia di Minneapolis e svela un documento su Trump

Qualche giorno fa, il 29 maggio, Anonymous aveva accusato la polizia di Minneapolis di precedenti di violenza e di corruzione già prima della morte di Floy. Un uomo incappucciato con la maschera di Guy Fawkes sottolineava nel video come “negli ultimi vent’anni 193 persone sono state uccise dalla polizia nel Minnesota”. “Questi assassini non affrontano mai la giustizia per le loro azioni”.

Anonymous ha così rivendicato di essere entrata nel sistema radio della polizia di Chicago (la canzone ‘Fuck the Police’ sarebbe stata diffusa sulle frequenze utilizzate dagli agenti), per poi diffondere un documento sui legami tra Trump e Epstein: non è ancora chiaro se il documento sia autentico, ma ciò che è certo è che le polemiche, e gli scontri, sono ormai durissimi.