Antoni Gaudí, l’architetto geniale che si ispirava alla natura

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

Antoni Gaudí è considerato il maggior esponente del modernismo catalano, il movimento artistico-architettonico che si sviluppa nella Catalogna, inserendosi nel filone dell’art nouveau. “La natura è stata sempre la mia maestra, l’albero vicino al mio studio è il mio maestro” diceva Gaudì e noi dedichiamo un focus al suo genio nel giorno del suo 169esimo compleanno.

Dotato di un’intelligenza fuori dal comune, è considerato l’architetto emblematico del modernismo, termine che definisce un insieme di stili architettonici, nati in Europa agli inizi del Novecento. “Non so se abbiamo conferito il titolo a un pazzo o a un genio. Con il tempo si vedrà”. Dichiarò Elies Rogent, Direttore della Scuola di Architettura frequentata da Gaudì.

Antoni Gaudí, una vita dedicata all’architettura

Gaudí mostra la Sagrada Família al nunzio papale, il cardinale Francesco Ragonesi (1915)
Gaudí mostra la Sagrada Família al nunzio papale, il cardinale Francesco Ragonesi (1915)

Antoni Gaudí y Cornet, figlio di un artigiano, nasce a Reus nel 1852. Cresce in una Spagna monarchica che si prepara alla prima repubblica. Nel 1878 Gaudí ottiene il titolo di architetto e a Barcellona, nello stesso anno, conosce l’industriale Eusebi Güell, il suo principale cliente e mecenate. Da quel momento Barcellona diventa la sua città, il luogo, come diceva lui stesso: “dove aggiungere i segni della propria generazione a quelli del passato”.

La sua opera più famosa è certamente La Sagrada Familia. Per 42 anni, fino alla morte, lavora instancabilmente al progetto della cattedrale, nella quale si era ricavato un angolino dove studiava e lavorava, giorno e notte. Quando terminano i fondi per la costruzione della chiesa, Gaudí crede così tanto nella sua opera, che inizia a chiedere l’elemosina. Il 7 giugno 1926 viene investito da un tram. Il suo aspetto dimesso fa credere ai soccorritori di trovarsi di fronte a un mendicante. Il 10 giugno muore. È oggi sepolto a Barcellona, nel cuore della Sagrada Familia.

Barcellona, museo a cielo aperto per le opere di Gaudí

Gaudì, Casa Vicens, facciata_photocredit:casavicens.org
Gaudì, Casa Vicens, facciata_photocredit:casavicens.org

L’architetto catalano realizza, tra fine Ottocento e primi Novecento, i suoi progetti rifacendosi alle forme della natura, con uno stile unico e personale. Forme plastiche e ondulate, rivestimenti colorati in ceramica, decorazioni in ferro battuto: queste le caratteristiche dei suoi principali edifici. Passeggiamo idealmente per le vie di Barcellona alla scoperta di queste straordinarie costruzioni.

Casa Vicens, la prima casa costruita da Antoni Gaudí nel 1885. Concepita come residenza estiva di una famiglia di imprenditori, ha influenze arabe, orientali e neoclassiche. L’edificio è un’esplosione di colori e presenta chiari riferimenti alla natura. Il Collegio Teresiano, progettato nel 1890, invece, pur nella sua austerità rispetto agli altri edifici, non manca di genialità. La luce entra dall’ultimo piano scendendo fino al pian terreno, a partire da due grandi cortili interni e corridoi ad archi parabolici.

Gaudì, Collegio Teresiano_photocredit:spain.info
Gaudì, Collegio Teresiano_photocredit:spain.info

Plaza Real, nel quartiere gotico, ospita uno dei primi incarichi che il Comune di Barcellona affida a Gaudí nel 1879: il progetto di due lampioni a sei bracci. Straordinariamente più complesso è il progetto di Palazzo Güell. Palazzo residenziale, commissionatogli da Eusebi Güell nel 1890 è stato poi dichiarato Patrimonio Mondiale dall’UNESCO. Si trova nella via Nou de la Rambla, nel quartiere del Raval. Forme sinuose e tanti materiali diversi, dalla pietra al legno, dal ferro battuto alla ceramica e al vetro, lo rendono unico.

Facciata Casa Batllò_photocredit:siviaggia
Facciata Casa Batllò_photocredit:siviaggia

Casa Calvet, edificio costruito con la pietra del Montjuic,  montagna simbolo di Barcellona, nel 1899. Non è visitabile ma solamente la facciata basta per rimanere incantati di fronte agli inconfondibili dettagli decorativi propri di Gaudí. Arriviamo a Casa Batlló, la costruzione dalle forme geometriche impossibili. Progetto del 1906, è forse il progetto più “astratto” di Gaudí. La luce e il colore si fondono con il legno, il ferro, il vetro, la ceramica e la pietra utilizzati nell’edificio. La costruzione ricrea un universo onirico.

Veduta Parco Guell_photocredit:spain.info
Veduta Parco Guell_photocredit:spain.info

Continuiamo la nostra passeggiata immaginaria ed arriviamo di fronte a Casa Milà “La Pedrera”. La facciata ci fa immaginare il movimento delle onde del mare, con le sue alghe che, costruite in ferro battuto, fanno da ringhiere dei balconi. Non può mancare uno sguardo a Parco Güell. Il parco è tra i lavori più complessi e rappresentativi di Gaudí. É il parco pubblico più singolare della città, un esempio perfetto di integrazione tra natura e architettura.

Antoni Gaudí,Sagrada Familia_photocredit:siviaggia
Sagrada Familia_photocredit:siviaggia

La passeggiata tra le opere dell’architetto più geniale del ‘900 europeo non poteva non concludersi di fronte alla Sagrada Familia. L’architetto ha trasformato radicalmente il progetto neogotico iniziale facendolo diventare un tempio di dimensioni monumentali. Il progetto della cattedrale ha conferito a Gaudí fama internazionale, ma è stato anche la sua croce e rovina.

Le tre facciate dovevano rappresentare la Natività, la Passione e la Gloria. Di queste è stata realizzata solo quella della Natività. Gaudí dedica tutta la sua vita professionale al progetto, dal 1883, quando giovanissimo inizia questo incarico, al 1926, quando muore dopo essere stato investito da un tram, lasciando per sempre incompiuto questo capolavoro architettonico. 

Ilaria Festa

Seguici su:
Instagram
Facebook
Metropolitan
Rivista Digitale n.03