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Antonio D’Amico e la storia d’amore con il compagno Gianni Versace : “Non posso e non voglio dimenticarlo”

Antonio D’Amico ed il compagno Gianni Versace hanno vissuto una lunga storia d’amore a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, interrotta dall’ assassinio di uno degli stilisti più amati a Miami Beach nel 1997. Oggi vedremo l’imprenditore e fashion designer tra gli ospiti di “Oggi E’ Un Altro Giorno” a partire dalle 14:00 su Raiuno.

D’Amico e Versace si incontrano per la prima volta al Biffi un ristornate di Milano dopo la prima di un balletto: in principio costruiscono una solida amicizia che poi si trasforma in amore: Antonio diventa anche l’assistente di Versace. La loro storia rimane lontano dai riflettori per gli anni Ottanta e solo nel decennio successivo il compianto stilista esce allo scoperto rivelando al mondo la relazione con Antonio D’Amico. La coppia è stata tra le prime a fare coming out e vivere alla luce del sole il loro amore. All’apice del successo a Versace è diagnosticato un tumore all’orecchio sinistre ed al suo fianco nella terapia a supportarlo c’è sempre il compagno.

Antonio D’Amico il compagno Gianni Versace: l’incontro

Il 15 luglio 1997 cala il sipario sulla loro storia d’amore: sulle scale della sua villa di Miami Beach, Gianni Versace è ucciso dai colpi esplosi dalla pistola di Andrew Cunan. Il primo a soccorrere lo stilista è proprio Antonio D’Amico. Dopo la morte di Gianni Versace, D’Amico avrebbe affrontato un durissimo momento, sfociato in una severa depressione. Da allora ha deciso di ridurre al minimo le sue apparizioni: in vent’anni ha rilasciato solo due interviste, nel 2017 ha parlato ai microfoni dell’Observer e nel 2018 è stato ospite a Storie Italiane.

l testamento del compagno lascia a D’Amico un vitalizio di 50 milioni di lire al mese (25.820€) ed il diritto di vivere nelle case già di Versace in Italia e negli USA. Decise però di non abitare nelle case di Gianni Versace e di non usufrire del vitalizio a cadenza mensile, preferendo farsi liquidare anticipatamente quanto spettantegli in un’unica soluzione. Con questo capitale monetario fondò una casa di moda che portava il proprio nome diventando quindi imprenditore-stilista.

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