Antonio Panzeri, ex europarlamentare, fermato a Bruxelles per corruzione e riciclaggio

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Di Redazione Metropolitan

Antonio Panzeri, ex europarlamentare del Partito democratico prima di passare ad Articolo Uno, e Luca Visentini, segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati (Ituc), sono stati fermati dalla polizia belga per un interrogatorio nell’ambito di una vasta indagine giudiziaria su una serie di presunti casi di corruzione, associazione a delinquere e riciclaggio di denaro che ha portato a 14 perquisizioni domiciliari a Bruxelles.

Lo riferiscono i giornali belgi Knack e Le Soir. Secondo le due pubblicazioni, nell’abitazione dell’ex eurodeputato sarebbero stati sequestrati quasi 500 mila euro in contanti. “Da diversi mesi gli inquirenti della polizia giudiziaria federale sospettano che uno Stato del Golfo”, secondo i due giornali, il Qatar, “stia cercando di influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo“, ha detto Eric Van Duyse, portavoce della Procura federale di Bruxelles.

Le presunte condotte illecite sarebbero avvenute “in particolare, versando ingenti somme di denaro o offrendo ingenti doni a terzi con una posizione politica e strategica importante all’interno del Parlamento europeo”, ha aggiunto il portavoce.

Oltre a Panzeri e Visentini sono stati fermati il direttore di una ong e un assistente parlamentare europeo. La procura federale ha confermato che le quattro persone sono state trattenute per un interrogatorio, senza però divulgarne i nomi. Legalmente, entro 24 ore possono essere portate davanti al giudice istruttore, che può eventualmente arrestarle.

I quattro hanno nazionalità italiana o origini italiane e “sono nati nel 1955, 1969, 1971 e 1987”, ha affermato Van Duyse. Eletto al Parlamento europeo nel 2004 nella lista Uniti nell’Ulivo, Panzeri è stato poi riconfermato con il Pd nel 2009 e nel 2014. Nel 2017 ha lasciato il Pd per aderire ad Articolo Uno. Oggi risulta presidente di Fight Impunity, un’organizzazione no profit con sede a Bruxelles fondata nel 2019 per “promuovere la lotta contro l’impunità per gravi violazioni dei diritti umani e crimini contro l’umanità”.