“Arancia meccanica”, Burgess e la trasposizione di Kubrick

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Di Stefano Delle Cave

Arancia meccanica” è prima di tutto un romanzo distopico del 1962 di Anthony Burgess intitolato “Un arancia a orologeria” da cui è stato tratto il capolavoro di Stanley Kubrick del 1971. Il grande regista traspose fedelmente il messaggio lanciato da Burgess attirandosi al momento dell’uscita del film diverse critiche e accuse.

“Sono riuscito a guardare il film come una totale ricostruzione del mio romanzo, e non come una semplice interpretazione; non è azzardato affermare che si tratta dell’Arancia meccanica di Stanley Kubrick, e questo è il più grande omaggio che io possa rendere alla maestria del regista”

Queste le parole di Anthony Burgess in occasione della prima a New York nel 1971 del cult di Kubrick “Arancia meccanica”. Burgess aveva curato in prima persona una prima versione della sceneggiatura del film poi firmata dallo stesso Kubrick. Lo scrittore aveva proposto una versione ancora più violenta dove il protagonista si iniettava anche anfetamine nelle vene. Una versione poi mitigata da Kubrik che non rinunciò al messaggio anticonformista e dissacratore del romanzo di Burgess.

Arancia meccanica, tra capolavoro e critiche

Il trailer di Arancia meccanica, fonte HOME CINEMA TRAILER

“Arancia meccanica” è un capolavoro che ha segnato per larga parte la fama kubrickiana. Il giusto premio per un regista coraggioso nel portare sullo schermo un libro anticonformista e duro come quello di Burgess. Kubrick lo ha fatto preservando il carattere distopico del libro e la feroce critica sociale in esso contenuta. Anzi anche migliorato l’epopea burgessiana aggiungendovi un’estetica visionaria ed espressionista aiutata dall’apporto sublime della musica classica scelta per commentare l’infimo della violenza.

Ciò nonostante “Arancia meccanica” non venne da subito apprezzato dai suoi contemporanei. Anzi a causa di alcune drammatiche emulazioni delle violenze del film e di minacce ricevute Kubrick fu costretto a ritirare il suo film dalle sale cinematografiche inglesi. L’intento di Kubrik di criticare la violenza non fu compreso pienamente all’epoca dell’uscita di questo film che scatenò uno scandalo in tutto il mondo. Oggi questa pellicola è uno dei capisaldi del cinema mondiale.

Stefano Delle Cave

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