Settembre è ormai giunto, tempo di malinconia e nuovi progetti. Arietta Settembrina è un breve componimento di Alfonso Gatto, celebre poeta salernitano noto per la sua produzione letteraria rivolta al pubblico infantile. Nel nuovo appuntamento della rubrica Letteratura per l’Infanzia, di seguito, la delicatezza dei versi che raccontano gli ultimi scampoli estivi.

Arietta settembrina, il sopraggiungere dolce dell’autunno nella visione di Alfonso Gatto

Alfonso Gatto Arietta Settembrina
Credits: Newsby.it

La fine di settembre è da sempre motivo di riflessione fra poeti, artisti e autori. Arietta settembrina di Alfonso Gatto è un delicato commiato rivolto agli ultimi scampoli estivi. Alfonso Gatto nasce nel 1909 a Salerno e benché fu autore, giornalista e prolifico scrittore si dedicò in particolar modo alla poesia per l’infanzia. Molti, infatti, sono i suoi testi dedicati al mondo letterario rivolto ai bambini. Esponente dell’ermetismo, amico di Eugenio Montale, aderì anche alla poesia della Resistenza; versi politici, lirismo umanitario, riflessione razionale sul mutamento degli uomini, sulla meditazione lucida della morte. Arietta settembrina di Alfonso Gatto è invece un componimento contenuto nella raccolta Poesie (1939), in cui il poeta descrive la delicatezza del sopraggiungere dell’autunno:

Ritornerà sul mare
la dolcezza dei venti
a schiuder le acque chiare
nel verde delle correnti.

Al porto sul veliero
di carrube l’estate
imbruna, resta nero
il cane delle sassate.

S’addorme la campagna
di limoni e d’arena
nel canto che si lagna
monotono di pena.

Così prossima al mondo
dei gracili segni,
tu riposi nel fondo
della dolcezza che spegni.

Il chiarore estivo è adesso sopraffatto dalle cupe sfumature autunnali; il mare, un tempo limpido e chiaro, si increspa dal sopraggiungere dei venti che accarezzano la sua superficie in modo delicato; nella leggiadria dell’aria più frizzante si percepisce il cambiamento che anticipa la fredda stagione. Ecco l’Arietta Settembrina: Alfonso Gatto descrive nella prima strofa come la dolcezza dei venti settembrini smuove le limpide acque estive, divenute ormai di un colore più acceso, per via delle correnti da esso provocate. Anche il porto assume i colori della nuova dorata stagione; l’estate tramonta lì dove ormeggia un veliero, imbrunendosi così come il giorno che va via.

Dorme anche la campagna dei limoni, frutto simbolo dell’estate, la cui potatura si esegue nel mese di luglio donando proprio durante la stagione estiva una delle sue varietà più pregiate. Il silenzio avvolge tutto l’ambiente agreste, un tempo sfavillante di vita, simile a una nenia il cui canto si espande monotono, come messaggero di pene. Ecco che l’estate, con il sopraggiungere dell’aria di settembre, si approssima a far ritorno nel mondo del silenzio, i cui gesti sono ormai più malinconici, assetto tipico della stagione autunnale. La bella stagione si fa da parte e, con fare tacito, spegne con dolcezza la sua luminosità.

Stella Grillo

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