Un breve componimento di Marino Moretti, La prima pioggia, che si addentra nel mondo malinconico e quieto dell’autunno nella visione di un poeta simbolo della Letteratura per l’Infanzia: il mese di Settembre, le prime piogge e la natura nella poesia morettiana.

La prima pioggia, Marino Moretti e ”il tempo senza tempo di settembre”

La prima pioggia di Marino Moretti è una poesia tipicamente ascrivibile alla poetica morettiana, i cui temi principali sono la natura, la malinconia e un eterno propendere all’infanzia passata. Settembre è il mese dei grandi inizi, ma anche un periodo malinconico in cui il tempo sembra cristallizzato in un fluire lento. Non è ormai più estate, ma non è nemmeno pienamente autunno; ecco che diventa un momento dell’anno quasi incolore, senza una definizione ben precisa. Ne dà una descrizione lirica e minuziosa la poetessa Patrizia Cavalli nella raccolta Vita Meravigliosa edita Einaudi:

Ecco il giorno e l’aspetta settembre,
il suo immobile ardore un po’ fiaccato,
la languida estiva sbavatura. Eccomi. […]

Il tempo senza tempo di settembre
si ripete, estate e infanzia
sono ancora insieme.

Le sfumature estive si dissolvono con le prime piogge; i colori vivaci e screziati lasciano il posto alle prime bacche, alla terra umida. Al petricore, quell’olezzo di pioggia che si diffonde per l’aria, foriero della stagione dei tappeti di foglie scricchiolanti.

L’incedere lento e tacito dell’autunno

La prima pioggia di Marino Moretti introduce l’incedere lento, quasi inosservato, dell’autunno che avanza in un mese senza tempo come Settembre:

Scendon le gocce della prima pioggia
che sui selciati ancor timida batte,
mentre settembre lietamente sfoggia
l’ardire delle sue bacche scarlatte.
E’ dolce il chiacchierìo di tante foglie
in capannelli sugli alberi spessi
come quello che fan sopra le soglie
le comari che parlan d’interessi.
E invece tante foglie chiacchierine
parlano dell’autunno che ritorna
e che, sotto la pioggia fine fine,
di pampini e di bacche agile s’orna.

Le delicate piogge di Settembre si riversano lievi sui selciati, introducendo l’avanzare dell’autunno con i suoi colori; ecco che il periodo settembrino è custode di bacche scarlatte, tipiche di questo momento dell’anno. Anche il vento è cambiato; smuove, con leggiadria, le foglie degli alberi che quasi sembrano tintinnare come campanelli. Un suono amico, ritrovato e domestico, proprio come il chiacchiericcio delle donne di paese così dolce da udire. Ma anche le foglie parlano e discorrono dell’autunno che sta per ritornare, puntuale come ogni anno.

E la prima pioggia leggera è una sua avvisaglia, insieme alle foglie di viti e alle bacche. La prima pioggia di Settembre è un piccolo spioncino invisibile che mostra come l’autunno adornerà la natura nei mesi seguenti; una mestizia che si riflette in un umore a volte splenico, che riflette il cambio di stagione e di clima, ma che, tuttavia, risulta dolce e amabile al contempo, proprio come le prime deboli e fini piogge.

Stella Grillo

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