Cultura

Arte e scandalo: 5 opere al limite della censura, le tele più famose al mondo da poco esposte al pubblico

Nella storia dell’arte sono molte le opere che sono state definite immorali e che hanno suscitato scandalo perché non adeguate al contesto sociale, politico o religioso dell’epoca in cui sono state compiute. Sono numerosi i nudi femminili ritenuti pornografici, con conseguente divieto di esposizione al pubblico, che in realtà erano opere avanguardistiche. Spesso questi quadri esprimevano solo la realtà e veridicità appartenenti alle forme del corpo umano. Da Caravaggio a Michelangelo grandi artisti hanno visto i loro dipinti accusati di oscenità e di aver tradito i canoni cattolici convenzionali. Alcune opere di seguito descritte sono state dichiarate scandalose fino al 1995, prima di essere finalmente esposte al pubblico.

Il rifiuto del Caravaggio: lo scandalo nell’arte del grande maestro

Arte e scandalo: la Madonna dei Palafrenieri di Caravaggio
La Madonna dei Palafrenieri di Caravaggio, 1606

La Madonna dei Palafrenieri di Caravaggio  è uno dei dipinti più famosi della storia dell’arte che ha suscitato scandalo, e ritrae la Vergine con i tratti di una popolana perché dipinta con un’ampia scollatura, che non si addiceva a quello della Maddalena. Ella è intenta a sorreggere un bambino, riconducibile a Gesú. Quest’ultimo nell’opera viene rappresentato completamente nudo. La Madonna è intenta a schiacciare, aiutata col piede del figlio, il serpente del peccato. Vicino a loro troviamo Sant’Anna, raffigurata con dei toni molto scuri quasi bronzei. Il quadro era stato commissionato dalla confraternita dei Palafrenieri e dedicato a Sant’Anna. Doveva essere collocato in San Pietro e la consegna avvenne nel 1606.
Il bello arriva quando il quadro viene esposto nella cappella ma solo per pochi giorni, fu infatti messo in vendita pochissimo tempo dopo. I confratelli rifiutano per l’appunto l’opera in quanto ritenuta scandalosa. Si pensa che i motivi siano molteplici. La Vergine, oltre che avere il petto semi scoperto, ha sembianze riconducibili a Maddalena Antonietti, all’epoca modella di Caravaggio. Gesù invece viene considerato già troppo cresciuto per essere ritratto nudo. La dottrina cattolica oltretutto condanna il gesto attribuito a Gesù, rappresentato nel quadro mentre schiaccia il serpente. Ciò avrebbe infatti significato che la salvezza degli uomini sarebbe passata direttamente da Dio, senza necessità del passaggio intermedio tramite la Chiesa.

Giuditta che decapita Oloferne fra arte e scandalo esprime il desiderio di vendetta

Arte e Scandalo: Giuditta decapita Oloferne di Artemisia Gentileschi
Giuditta decapita Oloferne di Artemisia Gentileschi, 1620

Nel quadro viene descritta la condottiera ebrea che uccide il suo avversario, il comandante Oloferne. Dopo averlo ammaliato e averlo fatto ubriacare, Giuditta uccide il comandante dell’esercito assiro decapitandolo, aiutata dalla sua ancella Abra. Artemisia Gentileschi dipinge due versioni dell’opera. Quella degli Uffizi di Firenze ,era destinata al granduca Cosimo de Medici e fu disprezzata e relegata in una stanza buia di Palazzo Pitti.
Diversi studiosi pongono in relazione la violenza di Giuditta su Oloferne con lo stupro che la pittrice aveva subito anni prima, dal collega Agostino Tassi, e intravedono nel quadro il desiderio di vendetta dell’autrice. Le tre figure sono disposte a triangolo per dare una sorta di dinamica all’atto di violenza. Il punto focale del quadro è lo sforzo che Giuditta compie per riuscire a decapitare l’uomo. Giuditta si riconosce rispetto alla sua ancella per la veste regale e gli oggetti d’oro che indossa. L’elemento che viene messo in evidenza sono gli schizzi di sangue per rendere reale il quadro, che sgorgano dal collo di Oloferne. L’opera è realizzata nel 1620 ed è conservata nella Galleria degli Uffizi a Firenze.

Il dipinto di Venere e Cupido fu squarciato con un coltello da macellaio

Arte e scandalo: Venere e Cupido di Velasquez del 1648
Venere e Cupido di Velasquez del 1648

Venere e Cupido di Velasquez è l’unica donna nuda dipinta dall’autore nel 1648. Il dipinto divenne ancor più famoso quando il 10 Marzo del 1914 Mary Richardson, suffragetta, con un coltello da macellaio squarciò in diversi punti la tela, come forma di protesta contro il governo. La donna protestava contro l’arresto di Emily Pankhurts, fondatrice della Women’s social and political Union, che proteggeva i diritti delle donne. Il quadro descrive Venere, la dea della bellezza, adagiata su un letto con la schiena rivolta all’osservatore.
Il quadro viene categorizzato come scandaloso in quanto la dea è raffigurata con i capelli bruni e non biondi, come da tradizione. Ella ha lo sguardo rivolto verso uno specchio, tenuto tra le mani del figlio Cupido. Tramite il riflesso la dea guarda l’osservatore. Cupido inoltre è rappresentato senza faretra con le frecce. La Venere, dea che rappresenta anche la fecondità femminile, non viene descritta con attributi iconografici, come era invece di consuetudine. Questo tipo di rappresentazione veniva accolto ovviamente con disapprovazione da parte della Chiesa cattolica.

L’origine del mondo di Coubert dichiarata scandalosa fino al 1995

Arte e scandalo: l’Origine del mondo di Coubert
L’origine del mondo di Gustav Coubert, Museo d’Orsay

L’Origine del mondo di Gustav Coubert fu commissionato da un diplomatico turco, conosciuto come un collezionista di opere molto particolari, tutte ritraenti figure femminili. Fu poi acquistato dal barone Hatvany e sottratto dall’esercito tedesco durante la seconda guerra mondiale. Nel 1995 il Museo d’Orsay acquisì finalmente il quadro. Il punto focale dell’opera è il realismo con il quale fu dipinto il nudo femminile, che ritrae la zona pubica femminile e nello specifico la parte del corpo che va dalle cosce al seno.
Non è però un’opera pornografica, anzi il significato che l’artista dà al dipinto è quella di voler  interpretare fecondità e riproduzione. Il quadro risale al 1866 e ancora oggi crea disagio alla vista dato il suo effetto provocatorio. Il maestro dipinge utilizzando una pittura Tonale, tipica del veneziano nel 500. I colori della pelle sono frutto di un lavoro particolarmente preciso e accurato, utilizzando diverse sfumature. La sensazione infatti è quella di essere all’interno del quadro. L’opera fu dichiarata scandalosa fino al 1995, quando il quadro venne finalmente esposto al museo d’Orsay e al pubblico.

Il Giudizio Universale un’opera che trasmette paura e terrore

Arte e scandalo: Il Giudizio universale di Michelangelo
Il Giudizio Universale di Michelangelo

L’affresco del Giudizio Universale di Michelangelo fu molto criticato e il pittore a causa dell’opera rischiò di essere imputato come eretico, accusato di oscenità e tradimento della verità evangelica. Secondo i canoni dell’epoca i personaggi raffigurati erano troppo poco santi, troppo nudi e furono definiti indecenti. Nella Cappella Sistina, dal centro verso l’alto, si trova Cristo con la Vergine. Gesù invece suona le trombe dell’apocalisse, per risvegliare le anime e dividere così i beati dai dannati. Attorno a Cristo troviamo apostoli, profeti e patriarchi accompagnati da martiri e vergini.
Gesù è raffigurato seminudo e richiama i beati a sè e i dannati verso l’inferno. L’ espressione della Vergine è invece quella di un’anima sofferente. Gli studiosi ci indicano anche che il dipinto è contaminato dal pessimismo di cui soffriva l’artista e quindi l’affresco ci trasmette una sorta di paura. L’insieme delle anime, beati e dannati, crea un clima di incertezza e gli angeli sono raffigurati privi di ali. Traspare anche la sofferenza della condizione di essere ormai defunti e i dannati sembrano impiegati a lottare con gli angeli.

Sabrina Baiocco

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