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Asia Argento, chi era l’ex compagno Anthony Bourdain morto suicida: “Mi hanno sempre accusata”

Nato a New York il 25 giugno 1956, Anthony Bourdain era un famoso chef statunitense e gastronomo, protagonista di diversi programmi televisivi, ex compagno di Asia Argento

Cresciuto a Leonia, nel New Jersey, completò la sua istruzione culinaria al Culinary Institute of America. Si fece man mano strada nel mondo culinario, lavorando per i migliori ristoranti di New York e firmando molti articoli a tema gastronomico su testate come il New York TimesThe TimesThe Observer The Independent. 

In particolare un suo pezzo del 1999 sul New YorkerDon’t eat before reading this, mise Bourdain nel radar di molti autori televisivi, aprendogli le porte della sua carriera sul piccolo schermo. Nel corso della sua vita fu protagonista di diverse trasmissioni tv, tra cui la serie-viaggio Anthony Bourdain: Viaggio di un cuoco, seguito da No Reservations Parts Unknown, e lo show culinario The Layover.

Fu inoltre giudice, nel 2010, di Top Chef: All-stars.

L’attrice si ritrova infatti coinvolta in un nuovo enorme polverone che ha a che fare con il delicatissimo caso del suicidio di Anthony Bourdain. Il prossimo 11 ottobre arriverà infatti nelle librerie una biografia non autorizzata del celebre gastronomointitolata Down and Out in Paradise: The Life of Anthony Bourdain, scritta dal giornalista Charles Leerhsen: al suo interno, a quanto pare, si racconteranno nel dettaglio gli ultimi giorni di vita dello chef e saranno svelati alcuni messaggi intimi scambiati con amici e parenti e, soprattutto, con la stessa Asia Argento.

Quando si è suicidato, Anthony Bourdain era infatti legato sentimentalmente alla figlia di Dario Argento. La sua morte ha sconvolto il mondo della cucina ed è stata a lungo oggetto di inquietanti teorie e supposizioni. In tempi non sospetti, ad esempio, il controverso documentario Roadrunner e Bourdain: The Definitive Oral Biography aveva cercato di far luce sulla vita di Bourdain e sulla sua scomparsa improvvisa.

Sono anni che Asia Argento viene attaccata per le sue presunte responsabilità rispetto al suicidio dell’allora compagno, che si è tolto la vita nel 2018. A prendere le sue difese era stata anche la collega e amica Rose McGowen, che come lei si era stata una delle tante accusatrici del produttore Harvey Weinstein. Eppure, nonostante tutto, la macchina del fango nei confronti di Asia Argento non si è mai fermata. E non sembra che con gli ultimi sviluppi sia destinata a fermarsi in tempi brevi.

La morte nel 2018 di Anthony Bourdain, i messaggi di Asia: “Non mi rompere”

L’8 giugno 2018 la vita di Anthony Bourdain finì tragicamente all’età di 61 anni.

Il cuoco si suicidò nella sua camera dell’hotel Le Chambard a Kayserberg, in Francia. La sua morte è di recente tornata a far discutere, in seguito alla divulgazione di nuovi dettagli e di una serie di sms riguardanti la sua tumultuosa relazione con Asia Argento.

Tutto nasce da una biografia non autorizzata sulla vita di Bourdain: Down and Out in Paradise, scritta dal giornalista Charles Leerhsen. A quanto sembra dal libro, la relazione tra lo chef e l’artista era particolarmente complicata.

Bourdain era perdutamente innamorato di lei, al punto da pagare anche 380mila dollari per chiudere la spinosa questione con l’attore Jimmy Bennet, che accusava Asia di molestie sessuali.

Il cuoco, tuttavia, era anche molto geloso e soffriva l’attitudine più libertina della compagna. “Non sono infastidito.” -scriveva il cuoco in un messaggio ad Asia- “Non sono neanche geloso che tu sia stata con un altro uomo. Non ti possiedo. Sei libera.

Come ti ho detto. Come ti ho promesso. Ma sei stata negligente. Sei stata sconsiderata con il mio cuore. La mia vita”. Un lato del suo carattere che la regista mal sopportava, al punto che pare fosse pronta ad interrompere la relazione. L’ultimo scambio di messaggi tra i due prima del suicidio dell’uomo è molto gelido. “C’è qualcosa che posso fare?” chiede Bourdain. “Smettila di rompermi le palle” risponde Asia.

Il cuoco replica con un breve “Okay”. La famiglia del cuoco non ha accolto con calore la pubblicazione del libro di Leerhsen, a loro detta pieno di falsità diffamatorie.

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