ATP Buenos Aires: va a Mager il derby italiano contro Caruso

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Di Redazione Metropolitan

È Gianluca Mager il vincitore del primo incontro nel circuito maggiore contro Salvatore Caruso. Il sanremese con il 7-6, 6-4 sull’avolano strappa il biglietto per il secondo turno del 250 di Buenos Aires, dove affronterà la testa di serie numero 6, Pablo Andujar.

Mager in rimonta accede al secondo turno

L’inizio del match è tutto per il nativo di Avola, che nel primo game riesce a togliere il servizio al connazionale portandosi subito in vantaggio di un break. Al servizio Caruso è altrettanto solido e grazie a una prima che entra bene concede solo due punti nei primi tre turni di battuta. Nel settimo game affiorano ancora le sbavature al servizio di Mager, che permette al siciliano di ottenere un altro break di vantaggio e la possibilità di andare a servire per il set. Mager però si aggrappa al set con le unghie e, approfittando di un meno lucido Caruso, recupera un break rimanendo nel set. L’avolano poi spreca incredibilmente anche il secondo break di vantaggio, facendo rientrare di fatto Mager in partita. Alla fine è proprio il sanremese a vincere – con un parziale di 24 punti a 13 dall’ottavo game in poi – un set finito al tie-break.

Il secondo set sembra iniziare come il primo, con Mager che concede due palle break a Caruso che però questa volta non riesce a togliere il servizio al numero 101 del ranking. Dalla seconda metà del primo set il ligure ha infatti saputo riprendere ampiamente confidenza nel proprio servizio, soprattutto per quanto riguarda la prima. Caruso, non abbattuto dal set perso in rimonta, riprende a giocare un tennis intenso andando vicino a effettuare prima e subire poi un break, salvando tre break point su Mager. Nel nono game il ligure sfrutta altre tre palle break concesse da Caruso andando a servire per il match. Con ancora un ottimo servizio Mager chiude il set 6-4 approdando al secondo turno del 250 di Buenos Aires. Stesso destino del conterraneo Marco Cecchinato per Salvatore Caruso, costretto invece a fare le valigie.

ENRICO RUGGERI