Più di un rimpianto per Matteo Berrettini, che vince e convince nel primo set ma, dopo aver perso il secondo al tie-break, subisce un crollo che permette a un resiliente Casper Ruud di difendere il titolo e alzare il nono trofeo della carriera.
Ruud infrange le speranze di Berrettini dopo il primo set
Dopo una serie di game interlocutori in cui i due servono molto bene e archiviano abbastanza velocemente i rispettivi turni di battuta, il primo a piazzare la zampata del break è Berrettini, che nel quinto gioco approfitta di qualche incertezza ed errore di troppo di Ruud. Il finalista del Roland Garros, che fin dall’inizio del match si mostra propositivo e aggressivo in risposta, nel gioco successivo si fa subito sotto e costringe Matteo – senza qualche difficoltà e sbavatura – ad annullare tre palle break. Nel finale del set il romano ritrova più solidità alla battuta e lascia veramente poco a un Ruud che prova a sorprenderlo ma finisce spesso per essere falloso. Dopo quasi 50 minuti allora Berrettini chiude sul 6-4.
Nel terzo game del secondo set l’azzurro prova a trovare subito un prezioso vantaggio, ma il norvegese, sotto 15-40, è bravo a rimanere lucido e a piazzare quattro punti consecutivi con cui riesce a tenere la battuta. Dopo cinque game che non fanno registrare punti vinti in risposta, il primo a trovare il pertugio per il break è ancora Berrettini che però sbatte ancora contro il muro eretto da Ruud. Il tennista romano, che nei sei turni di servizio antecedenti al tie-break aveva concesso la miseria di due punti, nel tredicesimo game ne perde quattro sanguinosi che gli costano un set che, sulla carta, aveva quasi dominato.
Con la testa ancora al parziale appena perso, Berrettini fatica terribilmente al servizio in apertura di terzo set, trovando poche prime e la strenua resistenza di un granitico Ruud. Alla fine Matteo trova lo spirito per annullare le tre palle break concesse, ma gli errori (soprattutto di dritto) continuano ad essere frequenti e nel terzo game Ruud un preziosissimo break. A questo punto Matteo è visibilmente spompato e il norvegese è diabolico nel fargli fare da tergicristallo e fiaccarlo ulteriormente. Con l’ennesimo errore di dritto l’azzurro concede un secondo break a Ruud che non fatica a chiudere il match e portarsi a casa il secondo titolo consecutivo a Gstaad, il nono in carriera, l’ottavo sulla terra.
ENRICO RUGGERI
Photo Credit: via Twitter, @ESPNtenis
Seguici su Google News