Attivisti per il clima imbrattano con una zuppa una tela di Van Gogh a Roma

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Di Redazione Metropolitan

Questa mattina alcuni attivisti per il clima hanno imbrattato il quadro di Van Gogh “Il seminatore” che si trova esposto a Roma, a Palazzo Bonaparte. Sull’opera è stata gettata della zuppa di verdura. “Per il momento possiamo solo dire che l’opera non è stata danneggiata”, ha spiegato Arthemisa, la società curatrice della mostra. Autori del gesto sono quattro giovani, che sono entrati nel museo dopo aver acquistato regolarmente il biglietto d’ingresso. Approfittando della confusione il gruppetto si è avvicinato all’opera dell’artista olandese e ha tirato fuori il cibo in scatola che ha quindi lanciato contro il quadro, protetto fortunatamente da una teca di vetro.

Subito dopo l’azione degli attivisti sono intervenuti gli addetti alla sicurezza, chiudendo subito le sale della mostra e allontanando i visitatori presenti. Gli attivisti, dopo avere gettato la passata di verdura sull’opera, si sono letteralmente incollati alla parete (come avvenuto già altre volte in precedenza in casi analoghi), hanno urlato i soliti slogan contro l’utilizzo del carbone e sul cambiamento climatico. Il quadro si trova esposto nella Capitale nell’ambito della mostra dedicata all’artista che ospita le opere del Museo Kröller-Müller di Otterlo e, come abbiamo detto precedentemente, è protetto da un vetro. L’azione è stata portata avanti da quattro ambientalisti facenti parte del gruppo “Ultima generazione”, la costola italiana di Extinction Rebellion che ha già messo a segno alcune proteste molto simili in altri musei all’estero. Sul posto sono intervenuti i carabinieri.

Attivisti imbrattano con una zuppa una tela di Van Gogh a Roma

“Tutto ciò che avremmo il diritto di vedere nel nostro presente e nel  nostro futuro – fa sapere ‘Ultima generazione’ – sta venendo oscurato da una catastrofe reale e imminente, così come questa passata di piselli  ha coperto il lavoro nei campi (quindi la possibilità di sicurezza  alimentare), la casa del contadino (quindi il diritto a non essere  costretti a migrare), l’energia sprigionata in tutta la scena dal Sole (quindi l’investimento necessario in una giusta transizione  energetica). Questi i temi che dovrebbero essere ogni minuto sulle  prime pagine dei canali d’informazione e delle agende politiche, ma  vengono invece attenzionate solo con azioni ‘scandalizzanti’ come  quella di stamattina o come le precedenti, simili, compiute nel Regno  Unito da Just Stop Oil o in Germania da Letzte Generation, parte, come Ultima Generazione, della rete internazionale A22″.

“Ancora una volta quindi un grido disperato – precisa ”Ultima generazione” -, e scientificamente fondato che non può intendersi come semplice vandalismo (il quadro, protetto da un vetro, non ha riportato danni, come era nelle intenzioni delle cittadine), ma della manifestazione di un amore  viscerale per la vita e per l’arte, che solo attraverso un intervento  serio e tempestivo dei governi possono essere tutelate”.

“Per questo le azioni dirette non violente continueranno finché i cittadini non avranno risposta dal proprio governo sulle  istanze di stop al gas e al carbone e di investimento in almeno 20 GW  di rinnovabili”, concludono gli attivisti.

“Il Seminatore al tramonto” è un olio su tela che Van Gogh dipinse nel giugno 1888 ad Arles, durante il soggiorno in Provenza (febbraio 1888-maggio 1889). 

Appartiene al periodo in cui la sua pittura cambia, ogni spazialità disegnata è eliminata, lo spazio è creato dal colore. La scena dell’opera si svolge in un paesaggio agreste, particolarmente amato da Van Gogh: un contadino vestito con pantaloni e camicia blu incede con passo deciso in un’ampia pianura, intento nella semina dei campi: con il braccio sinistro tiene a tracolla un sacchetto di semi e con il destro, compiendo un ampio gesto, sparge il frumento. Sull’orizzonte sta lentamente scomparendo il disco solare.