Benvenuti nell’universo femminile di LetteralMente Donna. Faremo un viaggio nella seconda metà del 900′ alla scoperta di una donna eccezionale. Parleremo di femminismo, identità nera e discriminazione. Abbiamo dedicato la puntata di oggi ad Audre Lorde e alla sue opere
“Avevo ormai visto la morte in faccia, che lo riconoscessi o no, e ora avevo bisogno di sviluppare la forza datami dalla sopravvivenza. La protesi offre un vuoto conforto: <>. Ma è proprio questa differenza che io, voglio affermare, perché l’ho vissuta, e sono sopravvissuta, desidero condividere questa forza con altre donne. Se dobbiamo trasformare il silenzio che circola il cancro al seno in linguaggio e azione contro questo flagello, allora il primo passo è far diventare visibili le une alle altre le donne che hanno subito la mastectomia”
Sono parole queste che rispecchiano perfettamente l’animo battagliero e identitario di Audre Lorde. Stiamo parlando di una scrittrice e attivista che proprio per affermare la sua identità scopre la forza delle parole iniziando a comporre poeise si dan piccola e per poi affermarsi negli anni 60-70-80′ del ventesimo secolo e combattere le sue battaglie fino alla morte avvenuta nel 1992. Una battaglia che non è solo antirazzista, femminista e contro ogni discriminazione di genere ma che è anche personale. Per vent’anni infatti la Lorde si battè alacremente contro il cancro che l’aveva colpita terminando la sua vita con un ritorno alle origini nei Caraibi
Audre Lorde la bellezza della differenza
Se si analizzano le opere di Audre Lorde passando per raccolte di poesie come “From a Land Where Other People Live”, “Coal” e testi di prosa come “Zami: A New Spelling of My Name” si nota subito una caratteristica fondamentale. L’affermazione di una forte identità nera e potente a cui la Lorde vuole dare voce attraverso l’uso della parola. Le donne afroamericane sono il principale riferimento nell’opera letteraria e nell’attivismo politico della Lorde tanto che era tra le fondatrici di The Kitchen Table: Women of Color Press, un casa editrice dedicata alle donne di colore gestita da donne di colore.
Questa identità della lord è pero il punto di partenza verso una battaglia che travalica gli usuali confini della differenza di genere, discriminazione razziale e sessismo. La Lorde infatti si allontanò da quelli che definì movimenti femministi bianchi legati comunque alla società patriarcale dominante. Piuttosto preferì insistere non in una estrema ricerca dell’uguaglianza quando nel proporre come forza delle donne di ogni razza ed etnia proprio le singole differenze possedute che delineano la precisa identità di ognuna.
Stefano Delle Cave
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