L’Australian Open è l’unico dei quattro Slam che ha avuto la possibilità di essere disputato nel 2020. Esso si è svolto a Melbourne tra il 14 gennaio e il 2 febbraio 2020, ed ha visto primeggiare per l’ottava volta Novak Djokovic, in una finale tiratissima con l’austriaco Dominic Thiem. Per la controparte femminile del torneo è stata la giovane statunitense Sofia Kenin a ribaltare i pronostici iniziali e ad imporsi sulla spagnola Garbine Muguruza. Tuttavia, con la stagione tennistica interrotta per ora fino al 13 luglio 2020 a causa dell’epidemia da Coronavirus in corso, gli organizzatori dello Slam australiano non possono che interrogarsi su quale sarà il futuro del primo Slam del 2021.

Sofia Kenin
Aus Open 2020, la vincitrice Sofia Kenin
Credits: Getty Images\ Hannah Peters

Australian Open, le dichiarazioni dei vertici del tennis australiano

È un momento storico e, di conseguenza sportivo, che sta producendo confusione fuori e dentro ai campi da tennis. Le continue cancellazioni dei tornei in programma per l’anno corrente e i tentativi di spostare le gare più avanti portano i vari organizzatori a premunirsi davanti ad un mondo che, comunque si evolva la situazione, non sarà più quello di prima. Se ancora rimane aperta una possibilità di disputare gli US Open, gli organizzatori del torneo di Melbourne si stanno comunque preparando a qualsiasi possibilità.

Il direttore degli Australian Open e presidente del tennis Australia Craig Tiley ha rilasciato una dichiarazione in cui esprime la possibilità che il torneo si possa svolgere a porte chiuse. Inoltre, aggiunge che i giocatori provenienti dall’estero potrebbero doversi sottoporre ad un periodo di quarantena preventiva negli alberghi che circondano il Melbourne Park. Tali misure limiterebbero qualsiasi possibilità di contagio, qualora non si fosse ancora debellato completamente il virus che sta tenendo in scacco gran parte del globo.

“Dobbiamo essere preparati ad un ambiente cambiato. Speriamo ovviamente che, come comunità, riusciremo a superare COVID-19 nel modo più veloce e più sicuro possibile. Ma non sappiamo quali delle misure attuali in uso per provare a contrastare la diffusione del contagio saranno ancora necessarie a lungo termine.”

Djokovic - Thiem Australian Open 2020
L’abbraccio di rispetto tra Djokovic e Thiem dopo la finale degli Australian Open 2020
Credits: Twitter, @AustralianOpen

In uno sport come il tennis, dove in un singolo torneo si incontrano professionisti provenienti da tutto il mondo e in continuo spostamento, nessuna misura al momento sembrerebbe giudicata eccessiva. La speranza è che nel 2021 gli organizzatori del torneo australiano dovranno occuparsi principalmente di contenere il numero degli spettatori accalcati ai cancelli d’entrata per vedere i propri idoli, non il numero dei contagi.