L’autismo visto da chi lo vive

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Di Redazione Metropolitan

Oggi, 2 aprile, è la giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo.

Autismo. Una parola che può risultare difficile da comprendere. Se invece se ne conosce il significato senza averlo approfondito una parola che può spaventare. Oggi, ed è così dal 2008, si celebra la giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo, per far conoscere, per togliere la paura.

Ve ne parlo io perché da ormai sei anni vivo questo stato della mente da molto vicino. Nostra figlia Maria aveva poco meno di tre anni quando è stata diagnosticata autistica. Da quel momento la nostra vita, di mia moglie e mia è cambiata, per sempre.

All’inizio devi cercare di capire dove sei capitato. Il dipartimento di Neuropsichiatria dell’ospedale di Novara ci ha fornito dopo attenti esami e test, una diagnosi rapida e accurata. Non ci ha però prospettato una cura, una possibile terapia. Abbiamo dovuto guardarci intorno, trovare un’associazione, l’ANGSA, Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici, che si occupa di assistere e indirizzare le famiglie proiettate su questo strano pianeta. Attraverso di loro è stato possibile cominciare a capire Maria e trovare dei terapisti che potessero far qualcosa per lei.

E’ iniziata una lunga strada,

che dura da sei anni e durerà probabilmente per sempre. Per permetterle di acquisire delle modalità per comunicare con noi e progressivamente con gli altri. Si utilizza la comunicazione visiva, cartoncini con fotografie che rappresentino un bisogno, bere, mangiare, vestirsi, o un’attività di Maria, la scuola, la piscina. In modo che lei possa usarle per capire dove si va e cosa si fa o chiedere qualcosa. Lentamente, ma non per tutti i soggetti autistici è così, Maria ha acquisito anche alcune capacità verbali, che bisogna, sempre lentamente sviluppare e affinare.

Maria è il vero nome di mia figlia. Mia moglie ed io non abbiamo mai voluto nascondere il problema. Ne parliamo tranquillamente a chiunque. A volte si trova chi non capisce, nemmeno per cattiva volontà o pregiudizi, proprio perché non si capacita dei problemi di nostra figlia. E’ capitato con parenti. Maria è una bellissima, non dovrei dirlo io che sono di parte ma passatemelo, bambina bionda con gli occhi azzurri. E nulla fisicamente lascia trasparire possa avere disagi mentali, mentre la gente si aspetta invece qualche segno esteriore, nel volto, negli occhi.

Dunque è importante che di autismo si parli.

La tabella qui sopra può essere di aiuto a capire se rivolgersi al pediatra, sempre chiedere al medico, non dimentichiamolo, per stabilire se è il caso di svolgere ulteriori accertamenti sul proprio bambino. Molti casi di disturbi dello spettro autistico, soprattutto i casi più lievi, non vengono riconosciuti. E questo impedisce di intervenire per tempo e in maniera efficace. Ecco perché giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo e non solo giornata mondiale dell’autismo.