Non si può dire di essere un vero millenial se al verso «You are my fire» non si risponde immediatamente «The one desire». Era il 12 aprile 1999 quando i Backstreet Boys pubblicarono il brano più iconico della loro carriera, I Want It That Way. Primo estratto dal loro terzo album in studio, Millenium, fu preferito ad un’altra storica hit, Larger Than Life, inizialmente selezionata come traino del disco. Il gruppo statunitense, formato da Nick Carter, Howie Dorough, Brian Littrell, AJ McLean e Kevin Richardson, si era già fatto strada nella scena pop nel 1996, ma la consacrazione a livello globale arrivò solo grazie al pezzo scritto da Max Martin e Andreas Carlsson.

Si tratta di una ballad mid-tempo e segna una svolta nello stile del gruppo che, fino ad allora, aveva prediletto ritmi più veloci. Al suo interno, una piccola chicca musicale; l’arpeggio di chitarra è infatti ispirato a Nothing Else Matters dei Metallica. Il testo, invece, ricevette delle critiche, soprattutto per delle imperfezioni linguistiche, come l’uso ambiguo di “That”. Nonostante questo, il successo fu immediato. Raggiunse la vetta delle classifiche di ben 25 Paesi e ottenne tre nominations ai Grammy. Nonostante sia passato del tempo, è ancora considerato uno dei singoli più importanti della storia delle boyband.

Backstreet Boys: il video di I Want It That Way

I Backstreet Boys, consacrati icona pop dal successo di I Want It That Way

Ad accompagnare la canzone, un video divenuto anch’esso leggendario, quasi più della stessa melodia. È stato diretto da Wayne Isham, uno che di musica se ne intende, noto per le sue collaborazioni con i Bon Jovi e con numerose superstar, da Whitney Houston a Britney Spears, da Ricky Martin a Michael Jackson.

Girato all’Aeroporto Internazionale di Los Angeles, mostra i membri del gruppo in procinto di partire per il loro prossimo tour. Durante le strofe i ragazzi sono vestiti di nero; durante i ritornelli, invece, indossano dei completi bianchi. Prima d’imbarcarsi, Nick Carter e soci salutano un’orda di fans urlanti, in attesa dei loro idoli con fiori e cartelli. Il videoclip ha vinto numerosi premi e, nel 2021, ha tagliato il traguardo di un miliardo di visualizzazioni su YouTube.

La riedizione e la performance durante la pandemia

Il 19 maggio del 2019, un giorno prima del ventesimo compleanno di Millenium, i BSB hanno rilasciato una versione acustica di I Want It That Way. Un regalo per i sostenitori, e un ringraziamento per l’affetto ricevuto durante gli alti e bassi di una carriera discontinua. Come affermato da loro stessi: «Credeteci quando diciamo che nessun altro ha dei fan meravigliosi come i nostri. Siete voi! Noi non sapremo mai come ringraziarvi abbastanza, ma abbiamo voluto condividere qualcosa per mostrarvi quanto vi siamo grati.».

Nel 2020, quando il mondo stava affrontando la prima fase della pandemia, i Backstreet Boys hanno scelto nuovamente la canzone come mezzo per comunicare con il fandom. In una reunion virtuale che ha fatto impazzire gli utenti dei social, si sono infatti esibiti, ognuno in collegamento dalla propria abitazione, per dare coraggio e per offrire un momento di leggerezza collettiva, proprio quando ce n’era più bisogno.

I Want It That Way: le parodie

Il brano vanta diversi primati e record, tra i quali, probabilmente, quello delle parodie ad esso dedicate. Howard Stern l’ha modificata, intitolandola The Gay Way, in un remake cantato dai The Losers. I Blink 182, nel video di All The Small Things, scimmiottarono alcune scene del filmato originale dei Backstreet Boys, rielaborandoli bonariamente in chiave ironica. Il pezzo è stato parodiato anche nello show Heroes e nella serie animata Kim Possible.

Anima di ogni festa o serata karaoke a tema anni Novanta, inno nostalgico dei trentenni e scoperta recente delle nuove generazioni. Amata oppure odiata, derisa o cantata a squarciagola, I Want It That Way è molto più di un motivetto pop; è un simbolo.

Federica Checchia

Seguici su Google News