Anche Balenciaga ha preso la decisione di abbandonare Twitter, come molti altri brand e personaggi pubblici in tutto il mondo. La motivazione è molto semplice: il social network acquistato da Elon Musk, non è più uno spazio sicuro.

Perché Balenciaga si cancella da Twitter?

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Si salvi chi può, è il caso di dirlo. Dopo aver concluso “l’affare” per 44 miliardi di dollari, Elon Musk è fuori controllo. L’imprenditore sudafricano sembrerebbe essere nel pieno di un delirio di onnipotenza. In poco tempo ha trasformato Twitter, noto come il social più istituzionale di tutti, in un potenziale veicolo di disinformazione. Non appena insediato, Musk ha commesso subito dei passi falsi: licenzia ben 4 top manager e il CEO Parag Agrawal. Stessa sorte è toccata a molti dei suoi dipendenti, il cui numero è destinato a decrescere sempre di più. La situazione dell’azienda di San Francisco, è peggiorata ulteriormente quando proprio il suo nuovo ad Musk ha deciso di implementare l’account verificato a pagamento. Una decisione davvero rischiosa, per le implicazioni che subito si sono verificate. Quella che comunemente viene chiamata “spunta blu”, è considerata una sorta di “garanzia”. Prima di Musk, soltanto i profili di personaggi pubblici e brand famosi erano contrassegnati dal “certificato”. Adesso il rischio, che ormai è già una minaccia reale, è quello che qualche malintenzionato si finga qualcun altro. È esattamente ciò che è accaduto, per citarne uno, all’azienda farmaceutica Eli Lilly: il suo profilo gemello (falso) ha annunciato la distribuzione di insulina gratis negli Usa. Non c’è dunque da stupirsi se brand del calibro di Balenciaga, stanno correndo ai ripari per evitare conseguenze catastrofiche

Twitter perde 4 milioni ogni giorno

Elon Musk, è un dato di fatto, sta distruggendo il colosso del microblogging. Twitter «perde ben 4 milioni al giorno» e il magnate sudafricano ha le mani legate. Ha avvisato che i licenziamenti continueranno, perché non potrebbe fare altrimenti, ma anche le dimissioni spontanee sono frequenti. «Ho preso la difficile decisione di lasciare Twitter» ha detto Lea Kissner, capo della cybersicurezza. A seguire altri colleghi hanno seguito le sue orme, Damien Kieran (responsabile della privacy) e la manager per la compliance, Marianne Fogarty. Melissa Fleming, Capo delle Global Communications delle Nazioni Unite, ha espresso la sua forte preoccupazione:

Malintenzionati stanno testando i limiti del nuovo corso. La prevalenza di termini di incitamento all’odio è aumentata.

Twitter e altri social sono strumenti cruciali per chi lavora per un mondo migliore. Nei Paesi autocratici permettono di cercare notizie vietate. Nelle zone di guerra permettono agli sfollati di tenersi in contatto. Grazie ai social sono nati movimenti che migliorano i diritti umani – si legge sul profilo ufficiale dell’ONU

Peccato che, ora come ora, Twitter non è più un posto sicuro.

Rossella Di Gilio

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