Barbados ufficialmente indipendenti: addio al regno di Elisabetta II

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Di Redazione Metropolitan

Dopo la proclamazione unilaterale di divorzio da Londra nel settembre 2020, questa volta le Barbados fanno sul serio: da questa mattina sono ufficialmente una repubblica parlamentare indipendente con una propria costituzione. A capo dello stato due donne: Dame Sandra Prunella Mason e Mia Mottley. Il principe Carlo partecipa alla cerimonia di proclamazione dell’indipendenza.

Barbados indipendenti dalla Gran Bretagna

Allo scoccare del nuovo giorno, 30 novembre, Barbados è diventata ufficialmente una repubblica parlamentare autonoma. La regina di Gran Bretagna, Elisabetta II, ha quindi perso il titolo di capo di stato dopo circa 400 anni di dominio su quel territorio.

Isola delle Barbados è un microstato facente parte del Commonwealth, organizzazione costituita dalle ex colonie britanniche ormai divenute praticamente tutte indipendenti. Barbados ne fa parte dal 1966 come stato indipendente e continuerà a farne parte anche dopo la rottura con la Gran Bretagna, L’isola è estremamente piccola: soli 430km quadrati abitati da 287 mila cittadini. SI tratta certamente di una perla turistica particolarmente ambita dall’alta società inglese. Barbados è anche famosa per il Rum, il cricket ed ovviamente la pop star Rihanna.

La data di oggi, 30 novembre 2021, era stata decisa già nel settembre dello scorso anno. Il paese aveva dichiarato il divorzio unilaterale da Londra, come scadenza per l’ufficiale cambiamento costituzionale. La data di oggi è stata scelta in ricorrenza del 55º anniversario dell’indipendenza dalla Gran Bretagna del 1966.

Due donne a capo delle Barbados

Il principe Carlo ha partecipato alla cerimonia che si è tenuta al National Heroes Square come rappresentante della casa reale ed in veste di prossimo capo del Commonwealth. Al suo arrivo il principe di Galles è stato accolto in aeroporto da Dame Sandra Prunella Mason, fino a questo momento governatrice generale e rappresentante della regina, ora presidente delle Barbados.

“Abbiamo ottenuto l’indipendenza più di mezzo secolo fa. Ora il nostro Paese non può avere alcun dubbio sulle sue stesse capacità di autogestione” aveva dichiarato l’anno scorso Mason. Aggiungendo poi “È giunto il momento di dire un vero addio al nostro passato coloniale. I cittadini barbadiani vogliono un capo di Stato barbadiano”. La donna, in carica come governatrice dal 2021, è stata eletta presidente il mese scorso con i voti di due terzi delle due camere.

Al fianco della Mason un altra donna, il primo ministro Mia Mottley che nel suo ultimo discorso al trono risalente all’anno scorso aveva già dichiarato “Era tempo di lasciarci completamente alle spalle il nostro passato coloniale“. La donna si è formata alla London School of Economics ed è stata inoltre ex presidentessa della Comunità dei Caraibi. Siamo quindi certi che saprà guidare le Barbados con grande saggezza. Mottley, in un’intervista alla BBC ha sottolineato l suo grandissimo rispetto per la regina Elisabetta II. Tuttavia è ormai era giunto il momento di instaurare una nuova relazione con la Grand Bretagna.

Critiche e timori da parte dei parlamentari inglesi

Arrivano molto velocemente anche le critiche nei confronti di questa scelta. Molti sono i parlamentari che si sono dichiarati timorosi e scettici nei confronti di questa scelta delle Barbados. Tra loro Vera De Peiza, presidente del partito laburista. La donna ha infatti accusato Mottley di “non aver coinvolto le altre forze politiche e di non aver fatto sapere il tipo di repubblica che ha in mente”.

Altrettanto scettico il reverendo Guy Hewitt, prete anglicano e alto commissario dell’isola a Londra dal 2014 al 2018. Ha infatti affermato: “Il dibattito repubblicano serve solo a distogliere l’attenzione dalla realità economica di Barbados, colpita dalla pandemia di Covid-19, proprio perché dipendente dal turismo. Per non parlare all’alto livello di disoccupazione e al costo della vita alle stelle”.  

Cristina Caputo

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