Bari, il giocattolo si è rotto?

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Di Redazione Metropolitan

Il Bari con il pareggio contro il Teramo conferma di non essere in grado di tenere il passo della Reggina capolista. Il trend dei biancorossi in casa è assai negativo, con nuovi problemi da risolvere per Vivarini: un trequartista e i gol dal centrocampo; dopo Antenucci, arrivato a quota undici goal, c’è il vuoto. Domenica la sfida contro il Rende ci dirà qualcosa di più su una squadra che, sebbene imbattuta da tante gare, è costretta a ritrovare se stessa.

A Bari l’aria che si respira non è delle migliori, anche se in realtà, la colpa, non si sa bene a chi darla. Il pareggio del Teramo arrivato al 91′ ha allontanato ancora i biancorossi dalla vetta, con la Reggina che ora è distante ben dieci punti. Vivarini, ancora imbattuto, sembra aver fallito le mosse nel secondo tempo contro gli abruzzesi, mostrando quello che è il maggiore problema della squadra: il centrocampo. Nonostante le buone prestazioni di Bianco, manca ancora un regista di ruolo, e, con ancora più urgenza, un trequartista. Da cosa partire?

Il San Nicola non è più un fortino

Sebbene il Bari abbia conservato negli anni un ottimo trend nelle partite in casa, in particolare nelle stagioni in Serie B, quest’anno tutto sembra andare diversamente. Sono solo 13 i punti ottenuti dai biancorossi in otto match casalinghi: un dato piuttosto preoccupante, soprattutto considerando il grande calore della piazza barese. In particolare con le squadre di medio-bassa classifica, i galletti vanno in difficoltà di fronte al proprio pubblico: lo dicono la sconfitta contro la Viterbese e i pareggi contro Monopoli, Vibonese e, appunto, Teramo. Le vittorie nelle sfide importanti non sono mancate, come nel caso della Ternana o del Catanzaro. Il San Nicola è quindi un limite che la squadra di Vivarini deve superare, provando il più possibile a trarre vantaggio da una piazza così calorosa.

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La curva biancorossa (Credits: lagazzettadelmezzogiorno.it)

I dati confermano infatti che la maggior parte dei punti accumulati dal Bari sono stati ottenuti lontano dal capoluogo pugliese, con cinque vittorie, due pareggi e una sconfitta in trasferta. L’arrivo di Vivarini ha sicuramente dato una scossa e un grande cambiamento sia nel gioco che nella mentalità, sebbene, per l’allenatore abruzzese, sia necessario risolvere anche questo problema. Trasformare lo splendido San Nicola, in un fortino difficilmente espugnabile: è questa la sfida del mister biancorosso.

Il rebus trequartista

Il passaggio dal 3-5-2 al 4-3-1-2 è ormai un dato di fatto a Bari. E la scelta di Vivarini è finalizzata a dare equilibrio, ma soprattutto maggiore imprevedibilità in fase offensiva, dove, tra Simeri e Antenucci, manca un elemento di fantasia. E, a dirla tutta, manca anche adesso. Costruito per un 4-3-3, il Bari conta un sovrannumero di esterni, e nemmeno un trequartista di ruolo. Il maggiore indiziato è Roberto Floriano, idolo dei tifosi e tra i più adatti a rivestire quel ruolo; Vivarini gli ha preferito nelle ultime sfide Terrani, che mostra però discontinuità di rendimento.

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Roberto Floriano con la sua classica esultanza (Credits: La Gazzetta del Mezzogiorno)

La novità però potrebbe venire dall’infermeria, ed esattamente da chi, in questi giorni, ne è uscito: si tratta di Eugenio D’Ursi. Ala di proprietà del Napoli, in prestito al Bari, è rimasto fuori per molto tempo per infortunio ed è appena rientrato a disposizione di Vivarini. Il 24enne, schierato come partner di Antenucci nella gara contro il Monopoli, potrebbe candidarsi per un posto nella trequarti. Dotato di dribbling e grandi strappi, l’ex Catanzaro avrebbe l’opportunità di risolvere il più grande rebus del suo allenatore.

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