Beppe Fiorello e il rapporto con il fratello Rosario

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Di Redazione Metropolitan

“Per anni sono stato solo ‘il fratello di Rosario’”. Beppe Fiorello si racconta a cuore aperto. L’attore siciliano è stato ospite di Mara Venier nell’ultima puntata di Domenica In e, nel presentare la nuova fiction di Rai 1 che lo vede protagonista, Gli orologi del diavolo, ha ripercorso la sua carriera, raccontando del suo rapporto con il fratello e con la sua popolarità. “Per anni sono stato solo il fratello di Rosario, ma questo non ha mai intaccato il nostro rapporto”, ha spiegato Beppe Fiorello. “Forse ci soffriva più lui perchè sapeva che attaccavano il fratello più piccolo”, ha confidato ancora, riferendosi agli attacchi che riceveva quando era agli inizi della sua carriera. Mi ha sempre ispirato. Guardavo mio fratello sin quando era sul palco dei villaggi turistici”, ha concluso.

Beppe Fiorello è stato ospite della puntata di ‘Verissimo’ trasmessa sabato 30 settembre. L’attore si è detto contento di ritrovarsi nel salottino di Canale 5 e ha spiegato a Silvia Toffanin:

“Noi abbiamo un amico in comune che mi diceva spesso di venire, ma non pensare che ti abbia snobbato né ho pensato di non voler venire, è stata solo una questione di impegni”.

Beppe Fiorello è tornato con la mente ai tempi del Karaoke, quando raccolse l’eredità di Rosario Fiorello:

“Il Karaoke è stato un’eredità bellissima ma a tratti pesante, prendevo l’eredità di Rosario. Era un programma diventato ormai un fenomeno di costume. Mi venne chiesto: ‘Vuoi farlo tu?’, non mi fu imposto. Dissi ‘Sì, accetto’, perché era un’esperienza. Ci fu un periodo di paragoni…fratello di, ma non mi è mai pesato perché l’amore tra me e mio fratello ha sempre prevalso sui paragoni”.

Quindi ha aggiunto:

“Cosa si prova a essere fratello di? Non si dice che si fa fatica a essere fratello di, perché nella vita ci sono cose molto più faticose. Inoltre essere ‘fratelli o figli di’ significa avere una porta semiaperta, però devi dimostrare il doppio rispetto a quel parente famoso. Questo è un mestiere che accetta solo il talento, altrimenti il pubblico non ti vuole, non ti applaude”.

Infine, ha parlato del sogno di creare uno spettacolo con Rosario:

“Io volevo raccontare storie, volevo arrivare al cinema, non ti nascondo che ho sfruttato il mezzo per allenarmi. Io volevo arrivare qui, è questo il mio sogno. Non volevo parlare di mio fratello, quando trovo i giornalisti che insistono non ci sto, ma tu sei una delle poche che ascolta. Sei attenta. Ho voglia di raccontarti i passaggi delicati della mia vita. Io e Rosario facciamo due cose diverse, spero un giorno di unire queste due arti del racconto, l’arte e lo show e fare qualcosa insieme, questo è un sogno”.


Infine, Beppe Fiorello ha ricordato l’amatissimo padre Nicola che associa alla figura di Domenico Modugno:

“Domenico Modugno mi ha cambiato la vita, con questo viaggio nella sua vita ho riscoperto mio padre. Tra loro ci sono tante similitudini, la voce, la somiglianza, il carisma, l’energia. Li ho sovrapposti in una scrittura teatrale, raccontando la storia di mio padre attraverso la sua musica e viceversa. Alla sua famiglia devo tantissimo. Mio padre mi cantava spesso le sue canzoni”.