Betturri, pres. Trastevere Calcio: “Crescita? Serve lo stadio. Flaminio? Troppe problematiche”

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Di Andrea Mari

Roma e Lazio si dividono il palcoscenico romano del calcio. Ma in Serie D, esattamente nel Gruppo G, c’è una realtà seria che lotta per emergere. È il Trastevere Calcio, la squadra dell’omonimo quartiere capitolino che sfoggia, fiera, il suo leone. Il quarto campionato nazionale è stato archiviato e la compagine trasteverina ha ottenuto un ottimo quarto posto. Abbiamo raggiunto al telefono Pier Luigi Betturri, presidente della società romana: ecco i piani per il futuro del club.

Betturri: “Non vogliamo giocare fuori Roma, abbiamo già due, tre soluzioni…”

Il numero uno del Trastevere Calcio ci ha parlato del futuro affrontando, rapidamente, anche il discorso sullo stadio Flaminio. Ecco l’intervista a Pier Luigi Betturri:

Quali sono i margini di crescita del Trastevere Calcio?

“I margini di crescita del Trastevere Calcio sono notevoli, come ho sempre ripetuto. Sono legati ad avere un impianto idoneo alla crescita. Il nostro stadio è bellissimo ma, nonostante questo, è idoneo solo per la Serie D. Qualora facessero una riforma dei campionati dilettantistici in questo periodo, di cui dubito ma se ne parla tanto, e fosse possibile disputare un campionato di terza serie a livello dilettantistico, è ovvio che il Trastevere sarebbe candidato e farebbe di tutto per poterci partecipare”.

Avete, quindi, programmato un piano per arrivare in Serie C?

“Certamente! Il programma, l’ambizione ed i progetti del Trastevere Calcio sono quelli della crescita. Vogliamo disputare i campionati più importanti. Ripeto, però, che tutto questo è legato all’acquisizione di uno stadio idoneo. Se facessero tre gironi di Serie C dilettantistici e parallelamente le regole permettessero di giocare al Trastevere Stadium, potrebbe essere possibile. Se ne parla di questa riforma, ma dubito che Sibilla posso ‘scippare’ la categoria a Ghirelli, però tutto è possibile. Appena avremo a disposizione uno stadio, punteremo alle categorie superiori”.

Sente la pressione di rappresentare Roma o prevale l’orgoglio?

“Il Trastevere Calcio, contrariamente ad altre società, è strutturato. Possono capitare difficoltà, mancanza di sponsor, un anno peggiore o l’arrivo del Coronavirus ma la società è strutturata e continuerà la sua attività in ogni caso. Bisogna fare tutti i passi giusti. Chiaramente, non vogliamo andare a giocare fuori città. Stiamo lavorando fortemente per cercare uno stadio per professionisti nella città di Roma: abbiamo già due o tre soluzioni…”

Il Flaminio potrebbe essere un’opzione per il Trastevere Calcio?

“No. Il Flaminio ha delle problematiche di natura patrimoniale ed urbanistica che, per adesso, non sono risolvibili. Ci vorrebbe mezzora per parlare dello stadio Flaminio, non entriamo troppo nei dettagli: è un impianti che possiede parti urbanisticamente abusive, se non verranno sanate dal Comune, con non so quale normativa, non può essere preso in considerazione da nessuno. Quando tutto verrà risolto, potrebbe essere un’idea. Ci vorrebbe un’amministrazione comunale forte, un progetto deciso oppure un evento straordinario come le Olimpiadi…”

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