Dal 30 agosto al 9 settembre 2023 si terrà la Biennale del Cinema di Venezia 2023: il programma è stato presentato in diretta streaming. Sono intervenuti Roberto Cicutto e Alberto Barbera, rispettivamente Presidente e Direttore Artistico.

Il programma della Biennale del Cinema di Venezia 2023

Il manifesto della Biennale 2023, opera di Lorenzo Mattotti © labiennale.org

La diretta inizia con un omaggio al giornalista recentemente scomparso Andrea Purgatori, che avrebbe recentemente curato un progetto con gli sceneggiatori della Biennale. Roberto Cicutto presenta questa conferenza stampa in streaming parlando di emergenze: nonostante lo sciopero degli sceneggiatori la Mostra si farà. La Biennale ha sempre modo per festeggiarsi: l’anno scorso si festeggiavano i 90 anni dalla fondazione, quest’anno invece saranno 80 anni dalla prima. La Fondazione si occupa da sempre di innovazione e non è spaventata dalla tecnologia: sa sempre vivere intorno agli eventi che la circondano. Citati anche il Covid, la guerra in Ucraina e la protesta in Iran e il ritorno dei talebani in Afghanistan. La mostra ha sempre saputo mettere nel proprio bagaglio temi molto importanti che come istituzione ha il dovere di presentare e approfondire. Uno sguardo anche alle drammatiche condizioni climatiche che il Paese sta affrontando in questi giorni.

Si lavora anche sull’architettura: ogni evento anche quest’anno otterrà la certificazione Carbon-free. La Fondazione inoltre si premura di rinnovarsi anche grazie ai fondi del PNRR. Successivamente prende la parola Alberto Barbera, il direttore artistico della Fondazione. Lo sciopero di attori e sceneggiatori ha colpito anche la manifestazione, andando a impattare un programma che era praticamente chiuso. “Il comandante” di Edoardo De Angelis è l’unica sostituzione effettuata a causa dello sciopero. Le altre produzioni americane invece hanno mantenuto l’accordo e presenzieranno alla Mostra.

Chi sarà presente

Alcuni attori hanno deciso di non presentarsi aderendo allo sciopero. A differenza invece delle produzioni indipendenti. Grandi aspettative anche per il red carpet. Saranno presenti 4061 i film di cui 20100 lungometraggi e 1961 cortometraggi. 54 i Paesi presentati, mentre i titoli a regia maschile erano 20703, circa il 66 del totale. 1289 di regia femminile e 60 registi che non hanno dichiarato il genere. Film invitati: 82 lungometraggi, 14 corti. 29 realizzate da donne, con una percentuale leggermente più alta degli anni passati.

Il programma: partiamo dalla Biennale College Cinema.
Venice Immersive: presentati 20 progetti in concorso, 10 fuori concorso (Premio Best Venice Immersive), 6 progetti sviluppati nella Biennale College Cinema vr, 24 mondi selezionati nella Worlds Gallery.
Venezia Classici: 19 titoli restaurati, Bill Douglas My best friend di Jack Archer, Le film pro nazi d’Hitchcock di Daphné Baiwir, Thank you very much (su Andy Cawfman) di Alex Braverman, Landiàn del cubano Ernesto Daranas Serrano, Un’altra Italia possibile – Il cinema di Guseppe De Santis, Do it yourself, Frank Capra – Mister America di Matthew Wells, Dario Argento Panico di Simone Scalfidi
Sezione Orizzonti: cortometraggi. Aitana di Marina Alberti, Sea Salt di Leila Basma, A short trip di Erenik Begiri, Et si le soleil plongeait dans l’océan des nues di Wissam, Wander to wonder di Nina Gantz, The meatseller di Margherita Giusti, Dive di Aldo Iuliano, Area Boy di Iggy London, Cross my heart and hope to die di Sam Manacsa, In the shadow of the cypres di Houssein Molayemi e Shirin Sohanl, Bogotà Story di Esteban Pedraza.

Concorso Orizzonti e Orizzonti Extra

Concorso Orizzonti: i film in gara sono A cielo aberto di Mariana e Santiago Arriaga, El Paraìso di Enrico Maria Artale, Oura El Jbel (Behind the Mountains) di Mohamed Ben Attia, The red suitcase di Fidel Devkota, produzione del Nepal. Ancora, Tatami di Guy Nattiv e dell’attrice iraniana Zar Amir Ebrahimi. Paradise is burning di Mika Gustafson, produzione svedese. The Featherweight di Robert Kolodny, mentre Invelle di Simone Massi è uno dei tre film italiani al Concorso Orizzonti. Produzione turca di Selma Nacar con Hesitation Wound (Tereddüt Çizgisi), Sem Coraçao (Heartless) di Nara Normande e Tião, Una sterminata domenica di Alain Parroni, Ser ser Salhi (City of wind) di Lkhagvadulam Purev-Ochir, Magyaràzat mindenre (Explanation for everything) di Gàbor Reisz , Gasolin Rainbow di Bill e Turner Ross. En attendant la nuit di Céline Rouzet, produzione francese, Housekeeping for beginners di Goran Stolevski, Hokage di Shinya Tsukamoto. Yurt (Dormitory) di Nehir Tuna.

Per Orizzonti extra, promosso da Armani Beauty, ci sono 9 film in concorso. Bota Jonë di Luàna Bajrami, Forever forever di Anna Buryachkova, opera prima di una regista ucraina. Ancora, El rapto di Daniela Goggi, In the land of saints and sinners di Robert Lorenz, Day of the fight di Jack Huston, Felicità di Micaela Ramazzotti, Pet Shop Boys di Olmo Schnabel, Stolen di Karan Tejpal, L’homme d’argile di Anaïs Tellenne.

I Fuori Concorso alla Biennale del Cinema di Venezia 2023

Fuori concorso un documentario che racconta la storia della mostra. “La parte del Leone; una storia della mostra” di Baptiste Etchegaray e Giuseppe Bucchi.
Fuori concorso serie Fiction: abbiamo D’argent et de sang di Xavier Giannoli e Frédéric Planchon, una serie televisiva, e Znam Kako Dišeš (I know your soul) di Zbanich, Ibrahimovic.
Non fiction: Amor di Virginia Eleuteri Serpieri, Frente a Guernica di Gianikian e Ricci Lucchi, Hollywoodgate di Nash’at, Ryuichi Sakamoto di Neo Sora, Enzo Jannacci Vengo anch’io di Verdelli, e in ultimo Menus Plaisirs – Les troisgros di Wiseman.
Tra i Fuori concorso Fiction: Coup de chance di Woody Allen, The wonderful story of Henry Sugar di Wes Anderson, The penitent di Luca Barbareschi, L’ordine del tempo di Liliana Cavani che riceverà il Leone d’oro alla carriera. Anche Vivants di Alix Delaporte. Ancora, Welcome to Paradise di Leonardo Di Costanzo, e Daaaaaaali! di Quentin Dupieux. Inoltre, The caine mutiny court-martial di William Friedkin, Making of di Cédric Kahn, Aggro Dr1ft di Harmony Korine, Hit man di Richard Linklater, The Palace di Polanski, Xue Bao (Snow Leopard) di Pema Tseden, scomparso lo scorso 8 maggio: il film è un omaggio al regista.

Il concorso di Venezia 80

Per il cuore del concorso sono 23 i film, come lo scorso anno: Barbera ha affermato di non essere stato capace a rinunciare ad alcune produzioni. Di conseguenza, non saranno 19 come da concorso, ma ci saranno ben 4 ulteriori opere. Di questi film 15 sono di registi che per primi partecipano al Concorso. Tra questi:

Comandante di Edoardo De Angelis, Bastarden (The promised Land) di Nikolaj Arcel, Dogman di Luc Besson, La Bête di Bertrand Bonello, Hors-saison di Stéphane Brizé, Enea di Pietro Castellitto, Maestro di Bradley Cooper, Priscilla di Sofia Coppola, Finalmente l’alba di Saverio Costanzo, Lubo di Giorgio Diritti, Origin di Ava DuVernay, The killer di David Fincher, Memory di Michel Franco, Io capitano di Matteo Garrone, Aku wa sonzai shinai (Evil does not exist) di Ryûsuke Hamaguchi, Zielona Granica (The green Border) di Agnieszka Holland, Die theorie von allem di Timm Kröger, Poor things di Yorgos Lanthimos, El conde di Pablo Larraín, Ferrari di Michael Mann, Adagio di Stefano Sollima, ultimo film italiano in concorso. Altro film polacco, Kobieta Z… (Woman of) di Malgorzata Szumowska e Michal Englert; e l’ultimo film in concorso Holly di Fien Troch.

Marianna Soru

Seguici su Google News