Benvenuti nell’universo narrativo di StoryLine. In occasione del tredicesimo anniversario della sua morte per realizzarlo abbiamo dedicato il nostro racconto a Michael Jackson. Per farlo ci siamo ispirati a due famosissimi brani del re del pop

Corrado Guiscardi si era ritrovato improvvisamente da solo mentre rientrava a casa dopo un concerto. Quella che provava era una sensazione strana dopo un bagno di folla di due ore con decine di fan accanite che letteralmente gli saltavano addosso. “Questo è il prezzo delle bellezza, la finta gloria e la vera solitudine” pensò mentre percorreva il cortile che sperava il cancello dall’ingresso della sua abitazione. Corrado chiuse per un attimo gli occhi e per farsi compagnia s’immaginò di nuovo le sue fan. Gli tornò in mente una donna di quarant’anni che aveva soprannominato Billie Jean perchè riteneva che lui fosse il padre di suo figlio. Corrado sorrise prima riaprire gli occhi e provare improvvisamente paura. Un rumore infatti aveva catturato la sua attenzione facendogli credere di essere osservato. Si voltò di scatto ma non notò nessuno tranquillizzandosi e preparandosi ad entrare in casa dove un buon tè caldo lo avrebbe definitivamente rifrancato.

Billie Jean, io ti ucciderò

Una delle canzoni di Michael Jackson a cui questo racconto è ispirato, fonte Rik

Nina Costanti stava per finire il suo faticoso turno da cameriera in un ristorante pregando che l’ultimo cliente se ne andasse alla svelta. Era passato un anno da quando aveva subito un TSO dopo aver aggredito come una Billie Jean qualsiasi il suo amato Corrado Guiscardi per dirgli che suo figlio era il suo. Ora il piccolo Luca era finito in una casa famiglia mentre Nina cercava con tutte le sue forze di rimettersi in piedi. Così quella sera sperava di finire prima per chiamare il suo Luca che di nascosto l’aspettava sveglio. Buttò un occhio alla sala mentre l’ultimo uomo che era rimasto al tavolo consumava un gustoso piatto di spaghetti con le cozze, le zucchine e il pecorino. Sembrava tutto normale quando una telefonata del cliente lo colpi. In quell’istante credeva di aver sentito proprio: “Io stanotte ammazzerò Corrado Guiscardi”. Nina in un primo momento lasciò perdere pensando ad una di quelle fantasie che già avevano mandato in malora la sua famiglia. Tuttavia l’aspetto e il nervosismo dell’uomo riaccesero nuovamente dentro di lei una paura che credeva svanita.

Corrado mise su il bollitore dell’acqua calda accendendosi una sigaretta. Di nuovo si guardò intorno notando solamente il buio in cui era immersa la sua casa ed alcune foto da bambino che aveva in cucina su estati passate in campeggio come boyscout. Un rumore fece scricchiolare una finestra del salotto ma non spostò l’attenzione di Corrado che si versò il tè mentre ricordava quelle sere passate a farsi paura in campeggio con spaventose storie di fantasmi. Poi un nuovo scricchiolio fece ridiventare la paura di Corrado reale mentre lentamente sorseggiava il suo tè cercando di riprendersi dallo spavento. Pochi istanti dopo convenne che forse l’eccessivo terrore era legato alla stanchezza procuratagli dal concerto e che avrebbe fatto meglio ad andarsene a dormire. Così salì lentamente le scale cercando di catturare per l’ultima volta il minimo suono che potesse provenire dalla sua abitazione poi si chiuse in camera sua.

Essere in un thriller

Lo spavento portò Nina a pensare dopo che il suo cliente se ne fu andato ad ogni sorta di pericolo. S’immaginò che la sua amata popstar fosse finita in un giro di droga o che facesse parte segretamente dei servizi segreti. Nina corse con una scusa in bagno cercando di dimenticare l’accaduto ma la tensione la spingeva a soffermarsi sempre sullo stesso pensiero. Avrebbe potuto parlarne con sua sorella impegnatasi con il suo datore di lavoro garantendo che Nina non avrebbe causato problemi. Per questo pensò che se gliene avesse parlato la cosa sarebbe finita con una nuova visita psichiatrica e nuove pillole da prendere. Eppure la tensione continuava ad invaderle il cervello mentre dietro di se sentiva il necessario bisogno di fare qualcosa. Cercò di concentrarsi su suo figlio e di ricordarsi della promessa che gli aveva fatto quando era entrata in cura. “Presto saremo di nuovo insieme”, aveva detto immaginandosi quello che il povero Luca avrebbe dovuto affrontare. Lui che era diventato per la gente il figlio di una pazza. Tuttavia si sentiva costretta a prendere una decisione anche per suo figlio.

Corrado cercò di dormire ma ogni minimo rumore lo spaventava. Ritenne per qualche istante di essere finito dentro uno di quei film thriller che amava tanto. Cercò di rigirarsi dentro al letto alla ricerca di quel risveglio mattutino che gli avrebbe fatto dimenticare quel terribile sogno. Poi quello che era un evidente cigolio di finestra aperta fece riprecipitare Corrado nel più profondo terrore. Iniziò ad immaginarsi ogni sorta di mostro che volesse aggredirlo passando dai lupi mannari a spietati serial killer. Iniziò a pensare ad ogni nemico che avesse potuto avere anche tra i più insospettabili. Poi gli rivenne in mente quella donna. Quella fanatica Billie Jean e la storia del figlio abbandonato. Poi era stato tutto chiarito e la donna era finita in un ospedale psichiatrico. Corrado in quell’istante temette una vedetta di quella donna con cui aveva flirtato una sera in locale mentre l’avvicinarsi di alcuni passi iniziò a farlo sudare.

Epilogo

Nina era riuscita ad entrare in casa dall’amato dove aveva afferrato un soprammobile con l’idea di fermare il presunto maniaco del ristorante. Aveva camminato lentamente dopo aver notato che la luce era stata staccata. Corrado senti il rumore di passi farsi improvvisamente più vicino e “Billie Jean sei tu?”, disse, “Io non cel ho con te”. Poi un tonfo improvviso, a pochi passi dalla sua porta, lo spinse ad uscire afferrando un lume che aveva sul comodino. Nina era di fronte a lui mentre una terza persona era stesa sul pavimento armato di coltello. “Ora siamo pari..devi far tornare mio figlio con me”, gli disse ancora spaventata. Qualche giorno dopo Nina era nel cortile della casa famiglia in attesa di suo figlio per riportarlo a casa ora che Billie Jean se ne era andata dalla sua vita.

Stefano Delle Cave

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