Il 6 febbraio del 1945, a Nine Mile, nasceva il mito della musica reggae: Bob Marley oggi avrebbe compiuto 75 anni Il mito del raggae che inneggiava alla libertà avrebbe compiuto oggi 75 anni. Nato in Giamaica con il nome di Robert Nesta Marley, visse solo con la madre, in totale povertà, fino ai 17 anni, quando decise di diventare un seguace del rastafarianesimo e di dedicare anima e corpo alla musica.

E dal 1961 ecco che iniziò la sua scalata verso il successo: dopo Judge Not, e l’album Catch a Fire, fu inarrestabile.

Bob Marley, creditphoto: rollingstone.it
Bob Marley, creditphoto: rollingstone.it

Bob Marley: il successo e No Woman No Cry

Il suo raggae iniziò a spopolare, arrivando poi in occidente con No Woman, No Cry. Continuò a cantare nonostante la scoperta di un melanoma maligno, che lui non volle curare per motivi religiosi e che, l’11 maggio del 1981, portò alla sua morte. Ma, come prevedibile, riuscì a distinguersi anche in quel momento: guardando il figlio Ziggy, gli regalò l’ultimo grande insegnamento che poteva trasmettergli, dicendogli semplicemente:

“Money can’t buy life”.

Bob Marley, creditphoto: wonderchannel.it
Bob Marley, creditphoto: wonderchannel.it

Questa fu effettivamente la linea che il grande musicista seguì nel corso della sua breve vita. La semplicità, l’allegria e l’uguaglianza furono le caratteristiche che lo contraddistinguono anche oggi del resto. Un uomo puro, dall’animo nobile. E il 2020 sarà all’insegna di questa grande icona spirituale e musicale. A giugno infatti, Uprising, l’ultimo album pubblicato in vita, compirà 40 anni e per festeggiare l’occasione è stato diffuso in rete un nuovo video dello storico ed intramontabile brano Redemption Song, definito così da Bono degli U2:

“L’espressione profetica della piccola ascia che potrebbe far cadere il grande albero”.

Il nuovo video dell’inno alla libertà è stato realizzato in animazione da Octave Marsal e Theo De Gueltz, utilizzando immagini che ricordino la Giamaica, terra madre di Marley. E la buona notizia è che questa sarà solo una delle tante iniziative annunciate proprio dalla famiglia dell’artista che, in onore del mito del raggae, festeggerà per tutto il nuovo anno ciò che Bob ha lasciato al mondo.

La voce di un popolo, l’espressione della lotta di migliaia di persone, che omaggiavano al cantante come fosse un profeta perché, in fondo, per loro lo era: Bob Marley era riuscito ad esprimere i sentimenti comuni, di un gruppo senza diritto di parola, con una semplicità disarmante, unendo il mondo al ritmo dei suoi brani.