Il governo brasiliano ha indagato sull’ex presidente della repubblica, Jair Bolsonaro, per un presunto tentativo di golpe.

Bolsonaro ha tentato un colpo di stato, lo abbiamo visto tutti e se vi siete persi i retroscena leggete qui. Ora è chiaramente iniziata un indagine verso di lui e il suo comportamento illecito. Molte sono le ombre su questo avvenimento e vale la pena analizzarle insieme.

La “bozza segreta” che prevedeva il tentativo di Colpo di Stato

La decisione di far partire le indagini si lega proprio a questo ritrovamento. Infatti è stata presa dopo il ritrovamento di una bozza di decreto, nella casa dell’ex ministro della giustizia, Anderson Torres. In questa bozza si ipotizzava chiaramente il ribaltamento del risultato delle elezioni di ottobre, vinte da Lula. Non c’è molto margine di dubbio, insomma.

“L’arresto di Torres è inevitabile, ora occorre indagare sulla partecipazione dell’ex presidente Bolsonaro e prendere le misure necessarie per i reati contro lo stato democratico di diritto”

Randolfe Rodrigues

ha detto il capogruppo della maggioranza al senato Rodrigues. Il documento era stato trovato martedì scorso quando la polizia ha perquisito la casa dell’ex ministro Torres. Ricordiamo però che Torres è diventato capo della sicurezza di Brasilia dopo l’insediamento di Lula (il primo gennaio) e destituito dall’incarico mercoledì (quando ne è stato ordinato l’arresto).

Perchè Bolsonaro è indagato per tentato Golpe

epa08624888 The President of Brazil Jair Bolsonaro participates in a launching ceremony of the Casa Verde e Amarela Program, at the Palacio do Planalto, in Brasilia, Brazil, 25 August 2020. Bolsonaro, presented on 25 August a new program for the construction of popular homes, which aims to benefit about 1.6 million families in the next two years. EPA/Joedson Alves

L’ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro è stato quindi messo sotto inchiesta per l’assalto ai palazzi dei Tre Poteri a Brasilia, in quanto più probabile l’istigatore. L’indagine fa capo alla Corte suprema federale, che ha accettato la richiesta della Procura generale della Repubblica. La richiesta è stata posta proprio in relazione ai nuovi sviluppi, che dimostrererbbero che ci sono elementi sufficienti per indagare Bolsonaro proprio per incitamento alla rivolta pianificato ai danni di Lula.

Bolsonaro è ancora in USA, in una sorta di semi-latitanza, o come la si voglia chiamare.

Jair Bolsonaro, fonte: La Repubblica

Sappiamo che  si trova in Florida dal 30 dicembre scorso. L’avvocato di Bolsonaro ribadisce che il suo assistito

“è sempre stato un difensore della Costituzione e della democrazia, e come tale si è comportato durante il mandato presidenziale. Ripudia gli atti di vandalismo e il saccheggio della proprietà pubblica commessi domenica scorsa da infiltrati tra i manifestanti. Lui non ha mai avuto contatti o ruoli in quei movimenti sociali sorti spontaneamente nella popolazione”.

Nota di Frederick Wassef, avvocato di Bolsonaro

Bolsonaro messo alle strette dalla giustizia

È stato il ministro Alexandre de Moraes, il più attivo degli undici giudici della Corte suprema, a decidere di includerlo nella lista degli indagati.

“Negli ultimi anni Jair Messias Bolsonaro si è reso protagonista di campagne di disinformazione sul funzionamento delle istituzioni brasiliane e del sistema elettorale del Paese”

Atti ufficiali della Corte Suprema

Viene richiamato il post che l’ex presidente ha pubblicato (e poi subito cancellato) su Facebook il 10 gennaio, due giorni dopo le devastazioni di Brasilia causate da circa 3 mila bolsonaristi, nel quale mette di nuovo in dubbio la regolarità del voto di ottobre che ha dato la vittoria a Lula.

“Avendo occupato il più alto incarico previsto dall’ordinamento della Repubblica, ha una posizione preminente nella ‘camera dell’eco’ della disinformazione e ha contribuito a minare la fiducia di larga parte della popolazione brasiliana. È in quest’ottica che il post va giudicato”

Atti ufficiali della Corte Suprema

Bolsonaro, il tentato golpe, il futuro del Brasile:

Non sembra però che il corso della giustizia procederà nel migliore dei modi.

Augusto Arars, Procuratore Capo, non firmerà, come sarebbe consuetudine, la richiesta per conto della Procura generale che farebbe partire le indagini contro Bolsonaro. Per motivi non ben specificati sarà il suo vice, Carlos Frederico Santos. Perchè dovrebbe interessarci?

Perchè Aras, nominato per due volte da Bolsonaro, è noto per la sua inerzia nei confronti dei possibili illeciti compiuti dall’ex presidente. Non promnette affatto bene.

Articolo di Maria Paola Pizzonia

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