Irriverente, esilarante e, talvolta, ai limiti della decenza per l’occidente perbenista in cui viviamo: Borat cambia canale, ma non atteggiamento. Prime Video lancia il nuovo film del giornalista kazako più amato dal politically incorrect. Borat Subsequent Moviefilm: Delivery of Prodigious Bribe to American Regime for Make Benefit Once Glorious Nation of Kazakhsta sarà lanciato il 23 ottobre 2020.
Borat contro la politica americana
Sasha Baron Cohen ritorna a vestire i panni dell’ambiguo reporter intento a studiare i comportamenti della cultura americana. Giustificati, dunque, quegli atteggiamenti che avevano posto l’attore britannico al centro dell’attenzione mediatica. Nell’ultimo periodo, infatti, Sasha era stato avvistato ad un raduno di estrema destra mentre vestiva i panni di un folkloristico simpatizzante; e, come se non bastasse, si era poi divertito a disturbare durante un intervista Rudy Giuliani, ex sindaco di New York e avvocato attuale di Trump.
Il Sequel di Borat ha una componente fortemente anti-presidenziale. I messaggi lanciati in occasione della nuovo film non lasciano di certo dubbi a riguardo. Sasha Baron Cohen aveva utilizzato l’account ufficiale di Borat su Tik Tok e Twitter per prendere in giro il presidente americano. Celebre il tweet in cui scrisse: “Trump è un vero leader, si è mostrato più forte di oltre 200.000 dei suoi sudditi americani” o ancora “Trump è così forte che non ha avuto bisogno di bere candeggina per sopravvivere”.

La clip nella clinica anti-abortista
A testimonianza della satira politica un’esilarante clip del film lanciata da Jimmy Kimmel durante la sua intervista a Borat. Nella scena in questione la figlia di Borat ingerisce accidentalmente un bambino di plastica, decorazione di un cup cake. Borat si precipita, dunque, in una clinica anti-abortista della Carolina per farla abortire. Qui, un Pastore contrario all’aborto cerca di persuaderli dall’uccidere una nuova vita, ignaro della reale entità del “bambino”.
Al via una serie di incomprensioni che genereranno scandalo. Borat si prende la responsabilità per la “gravidanza”, dichiarando di aver messo il bambino nella pancia della figlia per “darle del piacere”. Il gioco di parole continua trascinato dalla parola “figlia”. Se prima il pastore è convinto che Borat la usi semplicemente in termini di affetto per una persona più piccola, si accorgerà poi che è il reale grado di parentela quello a cui si riferisce il kazako. Di seguito la clip in questione.
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