Boss mafiosi scarcerati: l’ira di Salvini

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Di Redazione Metropolitan

Boss mafiosi detenuti che, per la loro età e condizione di salute, sarebbero stati scarcerati in ossequio alle prescrizioni anticoronavirus che indicano di sfoltire le presenze nelle carceri facendo ricorso a pene alternative. E così, scrive il settimanale L’Espresso il boss di Cosa nostra Francesco Bonura, di 78 anni, definito da Tommaso Buscetta “un mafioso valoroso”, e Vincenzino Iannazzo, 65 anni, ritenuto esponente della ‘ndrangheta, sono stati posti ai domiciliari per motivi di salute.

Scatta l’ira del leader della Lega, Matteo Salvini, che attacca il governo accusandolo di scarcerare i boss mafiosi e mandarli ai domiciliari con la scusa dell’emergenza coronavirus.

“Lo schifo dei boss mafiosi scarcerati e mandati a casa con la scusa del virus grida vendetta, è una resa dello Stato. Non si possono cancellare così i sacrifici delle donne e degli uomini che hanno combattuto e combattono le mafie. È una vergogna, un insulto, un oltraggio alle vittime e ai loro parenti. Signori del Governo, la pazienza è finita. Spero intervenga il Colle più alto”, afferma il senatore del Carroccio chiedendo l’intervento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

L’ex ministro dell’Interno, in particolare cita i casi di Francesco Bonura, boss condannato a oltre 18 anni e confinato al 41bis, e Vincenzo Iannazzo, accusato di essere a capo della cosca ‘ndranghetista di Lamezia Terme. “Sono inca**ato nero: è una vergogna nazionale. Sopra i 70 anni come da previsione del decreto Cura Italia, che apre le porte delle carceri, rischiano di uscire e tornare a casa ai domiciliari altri mafiosi. Un governo che tiene chiusi a casa gli italiani per bene e spalanca le porte a mafiosi condannati a decenni di carcere, confinati al 41bis, che poverini rischiano di ammalarsi e quindi tornano a casa dalla moglie. Poi spiegatemi voi come fa ad ammalarsi uno in isolamento”, aggiunge Salvini.