Musica

Brian Jones, il fondatore dei Rolling Stones e la sua morte prematura

Polistrumentista britannico e avanguardista musicale, Brian Jones fu uno dei membri fondatori della grande band Rolling Stones.
Il destino tuttavia fu crudele con lui, in quanto a soli 27 anni Jones morì nella sua casa intorno alla mezzanotte del 3 luglio 1969.
Il suo corpo venne rinvenuto sul fondo della piscina nella sua casa a Hartfield, Sussex, in Inghilterra, dove era rimasto per pochi minuti prima di perdere i sensi.
La sua fidanzata Anna Wohlin era ancora convinta che fosse vivo quando lo tolsero dall’acqua, insistendo sul fatto che ne sentiva ancora il polso. All’arrivo dei dottori sul posto oramai era troppo tardi per Brian e fu dichiarato il decesso. Inizialmente la morte sembrava accidentale, anche a causa dell’abuso di alcool e droghe che avevano indebolito cuore e fegato del musicista.

Tuttavia ci furono sempre molte leggende legate intorno alla morte di Brian Jones. Nel 2000 Anna Wohlin dichiarò che il fidanzato fu assassinato da un costruttore che si trovava con loro in casa all’epoca per ristrutturarla. In effetti l’uomo incriminato confessò all’autista dei Rolling Stones la propria responsabilità sul letto di morte, specificando si fosse trattato di un’incidente.
Secondo la ricostruzione definitiva dell’accaduto, mentre i due giocavano in piscina, il costruttore mise la testa di Jones sott’acqua, il quale non resse all’apnea e svenne, scivolando privo di sensi sul fondo della piscina e morendo asfissiato pochi minuti dopo. Molti oggetti furono rubati dalla casa di Jones appena dopo la morte, il che rende l’omicidio del musicista ancora più misterioso e fitto di domande senza risposta.

Brian Jones e i Rolling Stones: l’inizio della storia del rock

In soli 27 anni di vita, però, il giovane Jones diede alla musica un contributo fondamentale. Considerato uno dei geni della musica rock anni Sessanta, fu una rockstar iconica, luminare musicista nonché fondatore di una delle rock band più importanti al mondo, i Rolling Stones. Sin da giovanissimo appassionato di musica, studiò tutti i generi musicali: dal blues al rock’n’roll, dal country al jazz.
Viaggiando per l’Europa iniziò a frequentare locali dove poter mettere in atto la propria passione di strumentista. Sapeva suonare tutti gli strumenti: chitarra, pianoforte, armonica, clavicembalo, sassofono, flauto, arpa, oboe, batteria, percussioni e così via. Insomma, definirlo polistrumentista è riduttivo, Jones era un vero e proprio mago della musica.

L’anno 1962 fu quello della svolta. Il giovanissimo Brian decise di mettere su una band: ingaggiò Ian Stewart e Mick Jagger, che portò con sé Keith Richards: fu l’inizio dei Rolling Stones.
La band esordì il 12 luglio 1962 al Marquee club di Londra. Il gruppo si affiatò ben presto, e si unirono in seguito Bill Wyman e Charlie Watts.
La vera svolta arrivò però con l’incontro della band con il produttore Andrew Loog Oldham, che allontanò il pianista Ian Stewart. Nel 1964 uscì il loro primo disco, The Rolling Stones: l’inizio di una storia che ancora oggi non smette di farci sognare.

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Brian Jones, l’arrivo dei problemi con il successo: droghe, alcool, giustizia

Quando il successo iniziò ad arrivare per la rock band, esso portò con sé tutto il suo peso. Non tutti riescono infatti a convivere con la consapevolezza di essere una star mondiale, di poter vivere una vita agiata e continuamente sotto i riflettori.
Per Brian Jones questo fu l’inizio della sua perdizione nell’alcool e nelle droghe.
L’artista si sentiva alienato, solo e incompreso dal resto del gruppo, e questo lo portò a rifugiarsi in sostanze che fecero sentire ben presto il proprio peso negativo sulla sua salute fisica e psicologica.

Nel maggio 1967 Brian venne infatti arrestato per detenzione di droga, prima di essere multato e liberato con la condizionale. Questo cumulato ad altri problemi aumentò la frattura già esistente nel gruppo, che iniziò a mettere sempre più all’angolo Jones.
Non furono anni facili per il musicista, che apparì per l’ultima volta insieme alla sua band nel dicembre del ’68.
Fu Brian stesso che decise quindi di abbandonare la sua stessa creatura, il frutto della sua passione e della sua vocazione. Lasciò dunque la band di propria volontà. Di lì a poco, arrivò la morte, spietata e inaspettata del musicista.
Una scomparsa, quella di Brian, che portò con sé tanta malinconia, anche e soprattutto nella band che nonostante tutto sapeva di esserci grazie a lui. Un musicista, un artista, un genio della musica la cui scomparsa ha ridato lui nuova luce, una luce che stavolta non potrà più affievolirsi.

Nicole Ceccucci

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