Brucia la Sicilia, dopo la situazione tragica che ha colpito la Sardegna. Difatti dalla città di Palermo fino ad arrivare a Catania, in cui sono state sospese le operazioni di volo in arrivo e in partenza dall’aeroporto per permettere l’intervento degli elicotteri dei vigili del fuoco, da Enna e Noto a Messina la situazione è davvero critica mentre, per quanto riguarda i danni, questi sono incalcolabili. A quanto riporta Ansa, il presidente della Regione Nello Musumeci chiede il carcere a vita per i piromani.

Brucia la Sicilia: a Catania e provincia la drammatica situazione

La Sicilia continua a bruciare: soprattutto la zona più colpita quella di Catania. L’incendio si è sviluppato nella periferia della città, tra il rione Fossa della creta e via Palermo, trasformando la zona in un ‘inferno’. Famiglie che hanno tentato risolvere i roghi che hanno colpito le loro abitazioni usando l’acqua di casa. Ci sono stati anche momenti di tensione tra gli abitanti, che sono stati costretti a lasciare le abitazioni e vederle invase dalle fiamme, e i soccorritori, dovuti alla tensione del momento. Il fumo si alza altissimo e il traffico è stato bloccato per precauzione sull’asse dei servizi. Un rogo ha distrutto lo stabilimento balneare Le Capannine del lungomare della Plaia.

Sono centocinquanta persone bloccate dagli incendi due zone marinare di Catania sono state salvate da mezzi navali e personale della Capitaneria di porto, a quanto riporta la fonte Ansa. Per scappare dalle fiamme sono si sono tutte recate sulla spiaggia dove sono state soccorse dalla Guardia Costiera prima con dei gommoni e poi trasbordate su motovedette. Sul posto anche un rimorchiatore e una mezzo navale della Guardia di finanza. Le persone soccorse sono dei villaggi Primosole e Azzurro. Alcuni di loro hanno perso la casa e saranno ospitati nel Palazzetto dello sport di piazza Spedini messo a disposizione dal Comune. 

Sono segnalati nella zona fra Paternò, Ragalna e Biancavilla ben quindici incendi e 14 nel Calatino. I Vigili del Fuoco e la Forestale hanno lavorato tutta la notte per spegnere le fiamme divampate tra Piana degli Albanesi, Strasatto Altofonte e San Giuseppe Jato. A Piana le squadre antincendio hanno fatto evacuare per precauzione alcune abitazioni minacciate dai roghi, mentre su Palermo piove ormai cenere da 24 ore. A Portella della Ginestra la cenere ha ricoperto tutto il “sacrario”, il luogo dell’eccidio del primo maggio 1947. Le fiamme hanno annerito anche i sassi del memoriale con le date che ricordano la strage e i nomi delle vittime.