Insieme a Fabrizio De André, Umberto Bindi, Luigi Tenco, Gianfranco e Gianpiero Reverberi e Gino Paoli c’era anche Bruno Lauzi a far parte dei fondatori della “Scuola genovese dei cantautori”.

Dopo aver conseguito il diploma si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università statale di Milano, ma non abbandonando mai l’interesse per la musica, specialmente quella dei cantautori francesi. A soli due esami dalla laurea lasciò l’università per inseguire definitivamente la “vocazione” per la scrittura di canzoni.

Nato nell’”italiana” Eritrea l’8 agosto del 1938 cresce all’ombra della lanterna dove muove i suoi primi passi, quando forma un primo gruppo musicale col suo compagno di liceo, Luigi Tenco. Siamo negli anni cinquanta e Bruno, appassionato di poesia e letteratura si iscrive alla facoltà di legge ma la passione per la musica lo porterà a lasciare gli studi a solo due esami dalla Laurea. Nel 1968 sposa Giovanna Coprani, la compagna e collaboratrice di una vita, dalla loro unione nasce Maurizio, musicista anche lui.

Nel 1960 il debutto, Giorgio Gaber incide “Bella”, una canzone di Bruno su testo di Mogol che segna l’inizio della sua carriera.

Nella sua carriera anche anche una partecipazione al Festival di Sanremo nel 1965 con la canzone “il tuo amore”.

Proprio Sanremo sarà il teatro di una tragedia che lo segnerà, il suicidio dell’amico Luigi Tenco durante il festival del 1967.

Negli anni ’70 Bruno Lauzi collaborò con il duo Mogol-Battisti, scrivendo le musiche per brani memorabili come E penso a te e Un uomo che ti ama. Nello stesso periodo intensificò le apparizioni neonate televisioni private, anche in veste di conduttore, e si confermò uno degli autori più ricercati e apprezzati del panorama italiano. Per Mia Martini scrisse nel 1972 il testo di un brano divenuto immortale, Almeno tu nell’universo, nonché quello di Piccolo uomo.

Gli ultimi anni di vita furono funestati dalla sofferenza per una grave forma di Parkinson, ma Bruno Lauzi non perse mai la sua ironia e schiettezza, e si impegnò per la raccolta di fondi a favore di chi soffriva della sua stessa malattia.

Affetto dal morbo di Parkinson muore nel 2006 per un cancro al fegato.

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