C’hanno preso tutto, l’esordio in grande stile di Samuele Bersani

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Di Redazione Metropolitan

Copertina dell’album C’hanno preso tutto 1992

Sono passati appena 28 anni dall’uscita del primo disco in studio di Samuele Bersani. Il cantautore e musicista, nato a Rimini l’1 ottobre 1970 ha fatto coincidere la data del suo compleanno con quella del suo album d’esordio, C’hanno preso tutto. L’album, pubblicato proprio il 1° ottobre 1992, è una pietra miliare all’interno della sua discografia. Un mondo fatto di racconti di verità tratti da storie quotidiane, personali e particolarmente forti. Dal successo del primo singolo, Chicco e Spillo, a Il Mostro, brano che lo ha consacrato penna delicata e sensibile all’interno del panorama cantautorale italiano.

C’hanno preso tutto, l’inizio di Samuele Bersani

Con C’hanno preso tutto Samuele Bersani inizia il suo percorso nel mondo della musica d’autore. Nel ’92 era poco più che un ventenne, ma nonostante la giovane età, riuscì a creare un disco con il quale ancora oggi – a quasi tre decenni di distanza – siamo in grado di confrontarci e trovare delle notevoli analogie con ciò che accade nelle nostre strade, nella nostra quotidianità. Il cantautore di Cattolica si fa conoscere sin dalle prime note: da lì in poi sarebbe diventato uno degli artisti italiani più raffinati e meticolosi. Attento a ogni dettaglio e capace, soprattutto, di scegliere in modo impeccabile le parole da utilizzare all’interno dei brani.

Samuele ci racconta di una società allo sbando e di istituzioni primarie che non svolgono il loro compito al meglio. Il focus è sui giovani di quegli anni, ma riascoltato adesso, diventa ancora più adeguato e coerento con il nostro periodo storico. La bellezza di queste tracce, datate 1992, sta proprio nella grande analogia che possiamo riscontrare nella situazione sociale e politica di questi nostri tempi moderni. Chicco e Spillo fu la canzone che diede il Là a tutta la carriera del cantautore riminese. Raggiunse le vette delle classifiche e spopolò in tutte le radio. Il brano, ancora oggi, riesce a raccontare uno dei periodi più importanti della vita umana: l’adolescenza.

Samuele Bersani – Chicco e Spillo (Videoclip ufficiale 1992)

Samuele Bersani racconta l’adolescenza

Chicco e Spillo è la canzone che apre il disco e che proietta Samuele sin da subito verso un cantautorato sincero, fatto di vita vissuta senza retoriche. I protagonisti sono due ragazzi di periferia che trovano conforto e voglia di fare soltanto provando a mettere a segno piccole rapine. Un modo come un altro per impegnare il tempo, per credersi grandi in un mondo che li vuole pronti all’azione e non gli concede di vivere in serenità la fase più catartica e formativa della vita. All’interno del brano è presente un curioso contrasto tra parole e musica.

Le prime sono crude, raccontano situazione estreme e si percepisce la sofferenza dei protagonisti. La musica, invece, viene arrangiata in modo più spensierato. Le sensazioni portano chi ascolta a vivere gli istanti di suspance con estremo coinvolgimento emotivo. La capacità autorale del giovane Bersani è particolarmente visibile quando, affrontando temi così delicati e dai risvolti drammatici, continua a mantenere una leggerezza e un umorismo spiazzante. Una grande peculiarità tipica del cantautore che continua a stupire nei suoi lavori successivi.

Samuele Bersani
Samuele Bersani

Bersani, il racconto del diverso e dei giovani

La denuncia dell’indifferenza, la voglia di contrastare un atteggiamento che sembra avere la meglio davanti a una quotidianità fatta di egoismi. Bersani sin dai suoi esordi mette in rilievo la vera difficoltà in cui continua a vivere la società moderna. Con Il Mostro viene fuori la brutale distinzione che viene compiuta ogni giorno nei confronti del diverso, dell’altro. Il continuo puntare il dito contro gli altri, sottolineando un distruttivo “noi” contro “loro”. Il Mostro è un brano fondamentale e uno dei più apprezzati del cantautore. Proprio grazie a questa canzone, Samuele viene notato da Lucio Dalla già nel 1991 quando, dopo aver ascoltato la traccia, decise di farlo esibire a ogni tappa del suo tour dell’album Cambio.

La Spensieratezza mista a continuo impegno e preoccupazione per il futuro viene riscontrata nel brano Restiamo ancora qui. La costante di giovani irrisolti che non conoscono il loro futuro e fanno fatica a immaginarlo, anche quando questo si scontra con la voglia di vivere una storia d’amore. L’evanescenza data dal non sapere cosa avverrà domani e dalla paura di non riuscire a raggiungere i propri sogni e obiettivi. C’hanno preso tutto descrive la condizione dei giovani d’oggi, come quelli di ieri, che vivono una continua lotta interiore. All’interno ritroviamo la disillusione e il senso di abbandono, caratteristica di altri due pezzi come 2 Settembre e Dalla Piccola Finestra.

Samuele Bersani canta live Il mostro all’Auditorium Parco della Musica di Roma (2011)

Un atto quasi rivoluzionario quello che compie Samuele Bersani negli anni ’90. In un contesto sociale giovanile quasi immobile e pregiudizievole, lui, poco più che ventenne, fa scoprire ai giovani l’altra parte della medaglia. Mette in musica il proprio disorientamento e avversione verso l’immobilismo e l’egoismo alterato degli uomini. La voce di Bersani è quella di un narratore onnisciente che conosce e comprende i suoi personaggi, li considera e li mostra al pubblico attraverso la loro ingenuità, data dalla loro età e voglia di rifarsi. Un esordio discografico avvincente e pieno di riflessioni. Attuale, più che mai, ancora oggi.

A cura di Maria Zanghì