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Calendario Codacons 2021 è subito polemica

Il calendario Codancons 2021 ha fatto subito polemica a causa di alcuni scatti di nudo su delle ragazze. Sono 12 immagini di femminili che posano senza veli ma con addosso una semplice mascherina. L’autrice di questi scatti è la fotografa Tiziana Luxardo che si è subito difesa. Non mancano le polemiche a colpi di tweet o social network.

La Codacons infatti ha presentato il calendario Condacons 2021 con 12 immagini che ritraggono 11 ragazze e una donna matura con solo indosso una mascherina che raffigura il tricolare italiano. Le immagini in bianco e nero non sono passate inosservate sul web. Subito non sono mancate le polemiche e le costatazioni tra cui il tweet di Carlo Calenda leader di Azione: “Il calendario del Codacons con tanto di votazione delle modelle. L’iniziativa è coerente con i loro obiettivi statutari e l’idea di donna è l’unica che il solitario neurone di Rienzi (presidente dell’associazione) riesce a concepire”.

Calendario Codacons 2021

Carlo Rienzi, presidente del Codacons, ha definito Calenda “rattuso”, e respinge le critiche. “Gli scatti del calendario non sono certo erotici, e nulla hanno a che fare con la nudità di ben altri calendari in cui l’immagine della donna viene umiliata e involgarita. Chi confonde questo messaggio, probabilmente ha nel suo retaggio culturale una visione distorta e sbagliata della donna, una malizia da sradicare ed estirpare”.

Calendario Codacons-photo credits: ecomy.it
Calendario Codacons-photo credits: ecomy.it

Le polemiche sessiste non sono mancate sui social inerente le immagini di nudo ritratte sul calendario. Mentre gli autori si difendono dicendo che era un iniziativa tesa a celebrare la ripartenza della nostra Italia dopo la pandemia. Altra polemica che ne è scaturita, è la votazione degli scatti.

Nel mentre la fotografa Tiziana Luxardo si difende dicendo:”Difendo i nudi artistici del mio calendario, ma l’idea del concorso la boccio, non mi appartiene, è stata una scelta del Codacons, sono sempre stata femminista, ho fatto calendari sulla disabilità, contro la violenza, volevo celebrare la bellezza dell’Italia non certo mercificare il corpo delle donne”.

Mimma Gaziano

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