Ormai si sa, quando si parla di Call of Duty: Modern Warfare 2, i ricordi non possono non cadere al boom mediatico che è stato il titolo originale del 2009: 1 contro 1 su Rust, la campagna mozzafiato e le bombe nucleari sganciate nelle partite multiplayer condivano quel panorama videoludico perfetto per quel tempo. D’altronde si sa: la community ormai preferisce nettamente i titoli sviluppati da Infinity Ward rispetto a quelli di Sledgehammer e Treyarch. Ma bando alle ciance, parliamo della recensione di Call of Duty: Modern Warfare 2!
Call of Duty: Modern Warfare 2, recensione: Infinity Ward ci azzecca ancora!
Ormai è una legge fondamentale dell’universo: Modern Warfare si differenza da Call of Duty. Lo fa notare come la community sia particolarmente legata a questo brand e come segue ogni pubblicazione appartenente alla saga. Lo studio californiano raccoglie ancora i frutti maturati negli ultimi decenni con i “vecchi” capitoli di Modern Warfare e il reboot del 2019 ha fatto rinnamorare i videogiocatori al brand Call of Duty, soprattutto dopo la delusione creata da Treyarch nel 2018 con Black Ops 4. Treyarch ha voluto fare un passo più lungo della gamba, rinunciando alla campagna per testare una modalità Battle Royale (Blackout) che ha lasciato molto, ma mooolto a desiderare. Nel 2020 il brand è rinato dalle ceneri grazie al lancio della più celebre e amata modalità Warzone, che lanciava i giocatori in una rinascita del modo di giocare una Battle Royale.
Call of Duty: Modern Warfare 2 , recensione: una campagna che ha lasciato a desiderare
Prima di analizzare il multiplayer, parliamo della campagna di Call of Duty: Modern Warfare 2. La campagna purtroppo scarseggia di creatività dal punto di vista di gameplay: accenna qualche cambiamento in qualche missione in cui ci troveremo a utilizzare un sistema rudimentale di crafting per armi e oggetti di sopravvivenza. Il resto del gameplay è più o meno lo stesso, con qualche piccola modifica, ma che lascia a tutti la sensazione di aver giocato al “solito” Call of Duty, con qualche livello che si è distinto per una trovata più particolare; ma andiamo ad analizzare a fondo la campagna. L’unico dettaglio che mi ha saputo convincere fino in fondo è la campagna che è disseminata di speciali nemici corazzati, che possono essere eliminati solo sparando un paio di colpi alla testa o svuotandogli addosso diversi caricatori di fucile.
Temi forti e a volte controversi
Dopo la dovuta premessa sul lato tecnico del single player, parliamo della storia. La trama è la solita: americani buoni, russi e medio orientali cattivi, tutti gli americani non sono buoni, ma le forze speciali vogliono il bene della nazione mentre i “nemici” no. Il gioco tratta molto superficialmente alcune tematiche, tipo quello più controverso del puntare armi sui civili, che viene quasi glorificato e giustificato in caso di necessità: un tema che in America è da sempre molto discuso, e per ovvi motivi non dovrebbe essere generalizzato e banalizzato così.
Hassan, Messico e missili
Ci eravamo lasciati nel 2019 con la leggendaria Task Force 141 guidata dal capitano Price alla ricerca dell’organizzazione di Al-Qatala, una cellula terroristica guidata da Hassan Zyani, un terrorista iraniano che ha rubato dei missili da crociera (ballistici) e che ha intenzione di puntarli verso città americane. Dopo aver reintegrato la TF141, tutti i personaggi che conosciamo già tornano in azione: John MacTavish (Soap), Simon Riley (Ghost) e Kyle Garrick (Gaz). Gli eventi sono del tutto slegati dalla storia dei capitoli originali, quindi scordiamoci di dare la caccia a nemici del calibro di Zakhaev, Al Asad e Makarov.
Le new entry di Call of Duty: Modern Warfare 2 e la caratterizzazione dei personaggi già conosciuti
Oltre ai membri della task force, ci saranno aggiunte interessanti, come Alejandro Rojas, membro delle forze speciali messicane e personalmente, uno dei personaggi più riusciti del gioco. Ogni soldato ha una caratterizzazione più potente e ben curata, che da una identità e personalità. Alejandro ha un carattere più rozzo, quasi da criminale del cartello che se ne frega di cosa gli dicano gli altri, deve fare di testa sua. Price e Ghost inizialmente sono più sistematici, “seguire lo schema”…che poi verrà spezzato dagli eventi che trasformeranno ogni personaggio caratterialmente.
Dal punto di vista di trama Call of Duty: Modern Warfare 2 si comporta come un film d’azione hollywoodiano senza troppe pretese, ma in certi momenti si prende la briga di trattare temi più delicati e lo fa con un piglio quasi reazionario, senza troppo spirito critico verso quanto presentato su schermo. Non è una delle peggiori della serie, ma siamo ben lontani dagli episodi migliori.
La nostalgia colpisce forte con le immagini qui sotto
Ebbene si. Per i più nostalgici, ci sono delle chicche interessanti nel single player, come missioni con l’AC-130 in cui dovremmo bombardare una fattoria messicana (il me barman che vede tutte le piante di agave per la tequila bombardate piange); ci ritroveremo in una missione in cui indosseremo la Ghillie suit (la mimetica da cecchini) per non agire di soppiatto e proveremo a infiltrarci all’interno di una base sulla costa della Spagna. Insomma, le cariche adrenaliniche non mancano, e ancora una volta Infinity Ward guadagna un punto a favore.
Call of Duty: Modern Warfare 2, recensione: nuovi volti per personaggi già visti in passato
Essendo un reboot capita che venga fatta qualche modifica o che venga cambiato totalmente il look di un personaggio. Analizziamo i cambiamenti uno per uno:
Generale Shepherd
Come possiamo vedere, il look del generale Shepherd è cambiato rispetto al personaggio originale del 2009. Il baffetto è scomparso, non sappiamo se anche al tempo non avesse capelli, ma come possiamo vedere nell’immagine di sinistra, qualche peletto lo aveva rispetto a ora. Per quanto riguarda caratterialmente si può dire che sia rimasto lo stesso: severo, autoritario e anche un po’ egoista. Scoprirete voi il resto del suo carattere.
Simon “Ghost” Riley
Ghost non è cambiato di molto, sempre le cuffie, sempre quell’aria di mistero dietro la maschera da teschio. L’unico cambiamento se non altro è il non indossare gli occhiali da sole e indossare una maschera con una lineart del teschio più definita. Poi è sempre il gran figo…ehm..soldato esperto che amiamo tutti.
Kyle “Gaz” Garrick
L’unica differenza sostanziale è il cambio del colore della pelle di Gaz. Kyle Garrick nei vecchi capitoli aveva la carnagione caucasica, mentre adesso ha i pigmenti afroamericani. Per il resto è il soldato perfetto, sempre rispettoso dei suoi ranghi ed esperto di cariche esplosive.
Tornano le Spec Ops su Modern Warfare 2
Una volta conclusa la campagna il gioco vi inviterà a svolgere una serie di missioni extra che possono essere affrontate con l’aiuto di altri 3 giocatori. Questi incarichi, esattamente come in nel capitolo del 2009, prendono il nome di Operazioni Speciali. Ciascuna di queste Spec Ops consisterà in una serie di obiettivi da portare a termine in una mappa dall’ampio respiro e alternerà momenti più rilassati ad altri in cui orde di nemici vi braccheranno senza sosta fino a quando non svolgerete una precisa azione. Ci sarà la possibilità di giocare anche in terza persona per una migliore esperienza a livello tattico.
Call of Duty: Modern Warfare 2, recensione: parliamo del multigiocatore
Le novità del multiplayer non sono poi tantissime, ma ogni angolo della componente online rappresenta adesso lo stile dell’arte dei Call of Duty viene ormai rappresentata da com’è l’esperienza di gioco. Com’era lecito attendersi, questa è contraddistinta da tutti quegli elementi filosofici che da sempre regolano gli sparatutto della casa americana: il gameplay di Modern Warfare 2 è significativamente più lento e compassato rispetto a Vanguard e Cold War, il time to kill è percettibilmente più basso. Minore è il TTK della tua arma, meglio è. Ciò significa che ucciderete il vostro nemico il più velocemente possibile, dandovi il vantaggio in tutti i vostri scontri a fuoco. E generalmente a spuntarla in uno scontro a fuoco è chi controlla accuratamente le linee di tiro, piuttosto che i giocatori abituati a saltare e a scivolare aggressivamente oltre gli angoli dell’ambientazione, o a fare dropshot (sdraiarsi mentre si spara).
Le mappe sono variegate, da un castello medievale a un quartiere messicano, un poligono di tiro e molto altro. Se e quanto vi piaceranno le mappe dipenderà molto dal vostro gusto personale, ma possiamo assicurarvi che la mia esperienza con quelle finora disponibili è stata molto positiva.
Un altro aspetto positivo sono sicuramente le modifiche apportate al Gunsmith. In Modern Warfare 2 non dovrete più sbloccare e livellare gli accessori per ogni singola arma: per esempio, vi basterà livellare un solo fucile d’assalto per sbloccare le stesse cose anche per gli altri. L’unico fattore negativo è il fatto che alcuni elementi sono sbloccabili solo attraverso sfide legate ad un’altra arma: ci ritroveremo a usare armi che di solito non usiamo per poter sbloccare tutti i mirini, calci ecc.
Cinematografia e audio immersivo e ben sviluppato.
I giochi della serie Call of Duty hanno sempre goduto di un budget stellare, ma sotto il profilo tecnico sono spesso stati caratterizzati da una resa grafica non proprio eccezionale. Il nuovo prodotto di Infinity Ward, da questo punto vista è semplicemente impressionante e segna un profondo stacco da qualsiasi altra campagna vista in precedenza. Da un lato modelli dei personaggi, animazioni facciali ed effettistica non suscitano particolare scalpore, ma l’illuminazione e gli ambienti lasciano davvero a bocca aperta, al punto che alcuni screenshot si sono diffusi in rete per il fatto di essere indistinguibili da una fotografia reale.
L’unico problema tecnico riscontrato più volte in certi punti della campagna è stato un crash del gioco che portava a buggare la missione e doverla ricominciare. Non so se fosse dovuto alle mie componenti grafiche o del gioco, ma spero che ci sia una patch al più presto a riguardo.
In conclusione: abbiamo bisogno di un Call of Duty all’anno?
Call of Duty Modern Warfare 2 è ordinario, ma anche uno dei migliori mai realizzati. Lo sparatutto di Infinity Ward ha delle ottime qualità soprattutto a livello tecnico, grafica iper realistica che supera le aspettative e si piazza, sopratutto sulle cinematic, a un livello grafico ancora raggiunto solo da pochi. Per quanto riguarda la trama, è ordinaria, ma dà le giuste emozioni in certi punti della campagna. Aspettiamo il 15 Novembre con ansia, per provare la rivoluzione del Battle Royale Warzone 2.0.
CALL OF DUTY: MODERN WARFARE 2 |TESTATO SU PC|
- La campagna, nonostante qualche difetto narrativo, è memorabile
- Tanta personalizzazione nel multiplayer
- Tecnicamente Inappuntabile
- La difficoltà della campagna ha degli strani picchi
- Qualche bug nella campagna che faceva crashare il gioco
- Trama un po’ banale
VOTO: 8
Angelo Roberto Di Mauro
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