Dopo la riapertura delle iscrizioni ai campionati di serie B e C si attende la decisione del consiglio federale.
“Nascere non basta. È per rinascere che siamo nati. Ogni giorno.”
Siamo abituati alla routine, troppo spesso ormai, e ci abbandoniamo ad essa pensando che sia la normalità . Pablo Neruda, poeta, diplomatico e politico cileno, però ci esorta a fare il contrario, a cercare di rinascere, in qualunque modo riteniamo giusto, purché lo si faccia.
Tante, troppe cose hanno fatto si che qualcosa non andasse per il verso giusto all’interno dei campionati nazionali, soprattutto nella serie cadetta e nella C. Problemi organizzativi, problemi economici e anche di stimoli. Fattori che hanno fatto si che dopo anni di numeri floridi di partecipanti, si arrivasse ad una flessione preoccupante. La serie B forse è stata una serie che più ha subito questa cosa, una volta infatti la ex serie A2 aveva partecipanti agguerriti che rendevano questo campionato degno di nota, poi il calo. Le ultime stagioni sono state difficili, tante le formule per regalare qualche gare in più e un po’ di brio.
Il cambio di rotta?
Quest’anno le cose non sono migliorate, almeno fino a questo momento. Per migliorare non si intende che vada tutto bene, anzi, i campionati non sono ancora partiti, non si sa nulla di date e di formule, ma è successa una cosa che forse ci potrebbe e dovrebbe far sperare per il futuro. La Federazione per sopperire alle poche iscrizioni nei campionati, tolto ovviamente quello di A, ha riaperto le iscrizioni. Una scelta che a molti ha fatto storcere il naso, a qualcuno è sembrata azzardata, ma che alla fine ha evidenziato un interesse da parte di società che prima non avevano fatto nessun passo avanti. La riapertura ha così regalato un po’ di squadre ai campionati che iniziavano ad avere problemi numerici.
In attesa del Consiglio Federale
Ad oggi non c’è certezza che queste squadre vengano accettate, bisognerà attendere il Consiglio Federale che si svolgerà il 5 ottobre. Lì si decideranno le loro sorti ed il futuro dei campionati. Capiamo lo stato di attuale difficoltà, pensiamo anche alla rabbia delle squadre regolarmente iscritte che in questo momento vorrebbero avere chiari sia date che impegni, ma vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno, essere positivi. Se questo ritardo, queste scelte, ci aiuteranno ad avvicinare o riavvicinare squadre ai campionati, aumentando interesse e competizione allora è giusto fare questo sacrificio.
Spesso, o quasi sempre, un percorso è ciclico e dopo la nascita la parabola da ascendente diventa discendente fino anche alla morte. Nulla di drammatico, è tutto normale in realtà, purché ci sia una rinascita, siamo nati per questo e a questo dobbiamo mirare.