Caro bollette, le opzioni del governo per bloccarlo

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Di Redazione Metropolitan

Le possibilità su cui il governo discute sono la riduzione dell’Iva, un intervento sugli oneri di sistema oppure un mix di misure tra le varie fonti di energia. Forte preoccupazione di Gentiloni che chiede l’intervento dell’UE.

Secondo Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, i rincari delle bollette potrebbero aggirarsi attorno al 40% per l’elettricità e 31% per il gas. Oggi il tema sarà discusso dal Consiglio del Ministri, già convocato per discutere l’estensione del Green Pass. Il Governo dovrà cercare di alleggerire la possibile “stangata” prevista per ottobre. Si pensa già ad un possibile primo intervento cui seguiranno altre misure, magari in Manovra.

Il caro bollette è previsto per l’autunno

Altri paesi si sono già mossi. La Spagna ha deciso di attingere ad profitti delle società energetiche, provocando contraccolpi in Borsa. La Francia pensa di ampliare i voucher già presenti per le famiglie a basso reddito. In Francia e in Germania le famiglie non stanno risentendo l’aumento dei prezzi perché le tariffe sono fisse e regolate annualmente.

In Italia, le rilevazioni sui prezzi di agosto vedono l’inflazione salire al 2% e per questo da più parti si chiede di evitare il rincaro bollette. Al momento si stanno studiando diverse misure. Si parla di uno stanziamento straordinario di 3 miliardi di euro, ma sulle cifre non ci sono ancora conferme ufficiali.

La riduzione dell’Iva

Il Tesoro e il ministero della Transizione ragionano sulla possibilità di abbassare l’Iva al 4%. Oggi l’Iva va dal 10% al 22%. Questo intervento sarebbe il più costoso, ma è già stato utilizzato in passato. Una misura di tali dimensioni, che richiede un confronto con l’Ue e le sue norme, è difficile che venga introdotta già oggi. La misura potrebbe però essere introdotta in Manovra.

Gli oneri di sistema

L’intervento sugli oneri di sistema, cioè sui balzelli presenti all’interno delle tariffe, sembra la scelta più facile. Gli oneri sono costi non legati all’energia e per questo la Cgil afferma che “è tempo di cambiare a partire dalla struttura della bolletta elettrica che è gravata di costi non pertinenti, non legati all’energia, che ricadono tutti sulle famiglie. Lo Stato, in questi anni, ha scaricato sulle bollette elettriche tutte le sue inefficienze”.

I fondi per le aste per l’emissione di Co2

Altra possibilità è impiegare i proventi delle aste Ets (Emission Trading Scheme), cioè i diritti che le imprese pagano per le emissioni Co2, per abbassare gli oneri di sistema. Una parte degli incassi provenienti dalle aste dei questi diritti potrebbe essere usata per abbassare gli oneri di sistema. L’incasso previsto per quest’anno è di circa 2,5 miliardi.

I costi della transizione energetica

In Italia sembra esserci un fronte comune contro il caro bollette. Gentiloni sostiene che la transizione ecologica “comporta anche un incremento di prezzi per i prodotti più inquinanti” e chiede ai Paesi membri di pensare a degli “ombrelli per evitare conseguenze sociali troppo aspre”. Come fa notare Giuseppe Conte, presidente del M5s, un aumento del 30-40% delle bollette rischia di far saltare il bilancio familiare. Aggiunge poi che questo è “un problema finanziario che dobbiamo risolvere anche con il Mef e tutto il governo, ma state certi della nostra forte determinazione a ottenere il calmieramento di queste bollette”. La mozione del M5s sarà esaminata il prossimo 22 settembre.

Lega, la priorità è evitare il caro bollette

La Lega fa nuovamente pressing sul governo. “La nostra attenzione nelle prossime ore è concentrata sul taglio delle tasse per le bollette di luce e gas”. Il leader della Lega Matteo Salvini aggiunge poi che “c’è un’Iva che sulle bollette pesa per 5 miliardi e quella dipende unicamente dal governo. Quindi mentre ci sono altre discussioni sul green pass, ius soli e ddl Zan la nostra priorità in queste ore sono le bollette“.

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