Carta straccia: la quiete rovesciata

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Di Redazione Metropolitan

Giunge al Teatro Off off di Roma “Carta Straccia” di di Mario Geraldi Pino Strabioli, Sabrina Knaflitz e Barnaba Bonafaccia.

Canticchia ilare fra le mura tranquille, arzillo s’affaccenda, disponendo la pila di panni.

E’ l’ultimo giorno per quel laboratorio di carta, nicchia di calma pacata dove il quotidiano fluisce ignaro d’un esterno in rivolta.

Agostino! Non sai cantare!

Impettita lo esorta Teresa col broncio dipinto sul viso.

Allusioni, battibecchi, carta di filigrana; nulla sembra incrinare l’oasi immutata del piccolo nido dove due buffi fratelli conducono l loro esistenza.

Ignari dell’impeto della protesta, alternano noncuranti l’affetto alla beffa.

In scena al Teatro Off off di Roma fino al 9 Novembre, giunge “Carta straccia” di Mario Geraldi con la straordinaria interpretazione di Pino Strabioli, Sabrina Knaflitz e Barnaba Bonafaccia.

Ecco, una lettera disturba la quiete, preannuncia l’arrivo d’un ospite inatteso.

Evidente è il contrappunto; chi è quel nipote così impetuoso? Cos’è venuto a fare?

Baldanzoso, Remo sconvolge l’abituale quotidianità, dirottandola al ribaltamento; l’elemento perturbante si mutua ben presto in polo d’attrazione suscitando inattese gelosie.

Ride sospinto dall’ubriachezza, sfiora il limbo della strafottenza.

Imbarazzi, rossori, tremori.

Fra apprensione e attrazione, raggiri e reticenze; il dubbio s’insinua nelle menti irretite dei due conviventi.

Una farsa? Un inganno?

L’entusiasmo si mutua in minaccia, si moltiplicano gli indizi, i rumori sospetti.

A strappare il velo sottile dell’autoconvincimento è la presenza di volantini fascisti, rivelatori d’una sommossa reazionaria; Remo è solo un mascalzone.

Sempre più acuta la voce di Patty invade la sala, la radio risuona, suggeriscon le ombre una scena cruenta.

Niente più turba, disturba, perturba.

Rotoli, risa, smalto per unghie. La pace ritorna.

 

Giorgia Leuratti

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