Scacco matto al clan Casamonica: 37 le ordinanze di custodia cautelare

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Di Redazione Metropolitan

Il gip romano Gaspare Sturzo ha emesso 37 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di persone accusate di fare parte del clan mafioso dei Casamonica.

Dalle prime ore dell’alba, il nucleo dei Carabinieri di Roma, insieme ai colleghi di Reggio Calabria e Cosenza, hanno dato esecuzione alle ordinanze di custodia cautelare firmate dal gip romano Gaspare Sturzo nei confronti di altrettante persone accusate di fare parte del clan mafioso dei Casamonica.

Secondo la pubblica accusa le 37 persone soggette a custodia cautelare fanno parte di una vera e propria organizzazione criminale, principalmente collocata a Roma nella zona dell’Appio-Tuscolano. Agli indagati sarebbero da addebitare reati attinenti traffico di droga, estorsione e usura, in alcuni casi commessi con l’aggravante del metodo mafioso. Quattordici dei soggetti sottoposti a custodia cautelare sono accusati di fare parte di una vera e propria associazione a delinquere di stampo mafioso.

L’operazione e l’inchiesta iniziata prima dei funerali del “re” Vittorio Casamonica

Nell’eseguire le ordinanze di custodia cautelare, sono stati impiegati ben 250 uomini dei Carabinieri, diverse unità cinofile e anche un elicottero. All’appello mancano ancora 6 persone le quali risultano ricercate.

Secondo gli inquirenti il “clan Casamonica” costituisce una vera e propria organizzazione di stampo mafioso. Una “consorteria mafiosa di estrema pericolosità” la ha definita il gip che ha firmato le ordinanze di custodia cautelare, Gaspare Sturzo, al cui vertice spicca Giuseppe Casamonica, da poco uscito dal carcere dopo una detenzione durata 10 anni.

E’ finito in manette anche Domenico Spada, membro dell’omonima famiglia criminale presente sul litorale romano. Lo Spada è conosciuto per la sua attività di pugile professionista, nonché per le sue recenti apparizioni in tv. Al momento dell’arresto è stata anche chiusa e posta sotto sequestro la sua palestra, come noto frequentata pure dal senatore pentastellato Emanuele Dessì.

Le indagini che hanno portato al blitz di questa mattina, coordinate dal procuratore aggiunto Michele Prestipino e dal pm Giovanni Musarò partono da lontano ma hanno ricevuto nuova linfa a partire dai dibattuti funerali di Vittorio Casamonica nel 2015. In quell’occasione la famiglia dei Casamonica dimostrò tutta la sua forza e grandezza, a partire dal feretro portato dalla carrozza, sino all’elicottero che sorvolò piazza Don Bosco lanciando petali di rosa.
Un episodio specifico è però risultato di particolare importanza. La banda musicale che era stata chiamata per suonare le melodie funebri subì minacce e vessazione, senza neppure essere pagata al termine della celebrazione.
Prima che cominciassimo a suonare, è venuto verso di noi un uomo dell’età di 40-50 anni, dall’aspetto che sembrava di origine zingara; egli, rivolgendosi a tutti noi lì presenti, con fare prepotente ha detto: ‘Dovete suonare Il Padrino!’ – ha raccontato uno dei musicisti al Corriere, come riportato anche nelle carte processuali – Noi non abbiamo accolto questa richiesta dicendo che avremmo preferito le marce funebri, ma egli avrebbe risposto: ‘Qui si fa come dico io, dovete suonare Il Padrino!’. L’atteggiamento dell’uomo e la presenza di tanta altra gente della sua famiglia lì intorno ci ha portato ad eseguire quanto richiesto“.

Determinante è stata anche la collaborazione di due pentiti, tra cui Massimiliano Fazzari che ha paragonato il clan dei Casamonica alla ‘ndrangheta. “Come una famiglia di ‘ndrangheta potente, quando sono tanti e sono organizzati bene diventano potenti sia con i soldi che con i morti” – ha affermato Fazzari riferendosi ai Casamonica.

Sono ancora il corso le operazioni dei Carabinieri, intenti a cercare i rimanenti soggetti da sottoporre a custodia cautelare. Maggiori informazioni sull’operazione e i dettagli dell’inchiesta verranno resi noti nell’apposita conferenza stampa che si terrà nella mattinata presso il Comando provinciale dei Carabinieri di Roma.

Di Lorenzo Lucarelli