Le parole del superteste carabiniere Francesco Tedesco rompono un muro di silenzio e di omertà sul caso Cucchi durato 10 anni. Una nuova speranza per Ilaria Cucchi che vede L’Arma dei carabinieri al suo fianco, pronta a costituirsi parte civile contro chi in questi anni ha fatto numerosi depistaggi per nascondere la verità

Stefano Cucchi fu brutalmente pestato da i carabinieri

Dopo dieci anni di interrogatori, inchieste e mezze verità finalmente si sta facendo luce sulla morte di Stefano Cucchi che fu brutalmente massacrato da i carabinieri, come ha ammesso il supeteste Francesco Tedesco, uno dei tre membri della Benemerita indagato per omicidio preterintenzionale che ha accusato gli altri due indagati, Raffaele D’Alessandro e Alessio Di Bernardo. “Al fotosegnalamento Cucchi si rifiutava di prendere le impronte: siamo usciti dalla stanza e il battibecco con Alessio Di Bernardo è proseguito. A un certo punto Di Bernardo ha dato uno schiaffo violento a Stefano poi Cucchi è caduto a terra, battendo la testa e Raffaele D’Alessandro ha dato un calcio in faccia a Stefano”, ha detto Tedesco chiedendo scusa alla famiglia Cucchi e agli agenti di polizia penitenziaria accusati della morte del giovane geometra durante il primo processo

Caso Cucchi: dopo dieci anni finalmente la verità e la fine del silenzio
l’mputato Francesco Tedesco, immagine tratta da roma.repubblica.it

Per me questi anni sono stati un muro insormontabile”,dice Tedesco parlando della sua paura di parlare in questi dieci anni, del suo essere lasciato solo e del suo seguire gli ordini del superiore maresciallo Mandolini che gli intimò di appoggiare “la linea dell’arma

Caso Cucchi: dopo dieci anni finalmente la verità e la fine del silenzio
Stefano Cucchi, immagine tratta da interris.it

La speranza di Ilaria Cucchi

Dopo dieci anni di menzogne e depistaggi in quest’aula è entrata la verità raccontata dalla viva voce di chi era presente quel giorno”, ha detto Ilaria Cucchi,sorella di Stefano, parlando delle parole del superteste Tedesco con una nuova speranza nei suoi occhi

Caso Cucchi: dopo dieci anni finalmente la verità e la fine del silenzio
Ilaria Cucchi, immagine tratta da ilpost.it

Speranza che gli viene anche dalla lettera mandatagli un mese fa dal comandante dei Carabinieri, il generale Giovanni Nistri,in cui si legge di “un impazienza che su ogni aspetto della morte di Suo fratello si faccia piena luce e che ci siano infine le condizioni per adottare i conseguenti provvedimenti verso chi ha mancato ai propri doveri e al giuramento di fedeltà“. Una lettera accompagnata dalla decisione dell’Arma di schierarsi come parte civile lesa contro i carabinieri autori di depistaggi. Un provvedimento “bellissimo” per Ilaria Cucchi “perché, come scrive Nistri, mio fratello è morto ma ad essere lesa, insieme alla sua vita e a quella della mia famiglia, è stata anche l’Arma e i suoi centomila uomini cui la lettera fa riferimento”. Una svolta epocale che segna le definita caduta del muro di silenzi e di omertà che avevano da sempre accompagnato la morte di Stefano Cucchi e finalmente una dura presa di posizione dell’Arma contro chi ha sbagliato e che deve giustamente pagare