Caso Orlandi, perché il Vaticano riapre le indagini

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Di Rossella Di Gilio

Alessandro Diddi, Promotore di giustizia del Vaticano, ha deciso di riaprire le indagini del Caso Orlandi. Nonostante siano trascorsi 40 anni, l’intento resta comunque quello di scoprire la verità.

Perché il Vaticano ha deciso di riaprire le indagini del Caso Orlandi?

Caso Orlandi indagini
foto di Emanuela 1983

Quello di Emanuela Orlandi è il caso di scomparsa più torbido che il secolo scorso ci ha lasciato in eredità. Nel corso di questi lunghi 40 anni (dal 22 giugno 1983) sono state diverse le piste seguite, in cui sono stati coinvolti cancellerie e servizi segreti in ogni dove, diventando una vera e propria questione internazionale. La decisione di riaprire le indagini è stata maturata da Alessandro Diddi, Promotore di giustizia vaticano, insieme alla Gendarmeria. Ad aver sollecitato l’«apertura del fascicolo» sono state le istanze presentate in diverse sedi da Pietro, fratello di Emanuela. Convinto che la verità si celi in vaticano, dichiara:

Da tantissimi anni chiediamo una collaborazione per arrivare a una soluzione finale. Che vengono aperte le indagini è una cosa molto positiva, finalmente forse ci potrà essere una collaborazione tra lo stato italiano e lo stato vaticano visto che, poco tempo fa, è stata fatta una proposta per aprire un’inchiesta parlamentare.

Stando alle dichiarazioni rilasciate da Diddi, il lavoro prevede di ripercorrere tutte le tappe della vicenda, utilizzando dunque vecchie piste, con l’intento di trovarne nuove grazie anche alla collaborazione di testimoni ancora in vita. Ad aver dato un ulteriore impulso alla magistratura vaticana, secondo alcune indiscrezioni sarebbe stato lo stesso Papa Francesco.

Rossella Di Gilio

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