Le due curve catanesi divise da una guerra tra innamorati

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Di Redazione Metropolitan

Le curve catanesi sono in “guerra civile”ormai da tempo, nonostante l’amore per il Catania sia lo stesso.

Il nostro percorso nelle tifoserie italiane riprende nel cuore delle due curve catanesi. Tifoseria innamorata e divisa quella de “O liotru” (l’elefante), che come i cugini rosanero si trovano in mezzo a divisioni nella tifoseria persino più marcate.

Le due curve

La storia delle curve catanesi nasce nei primi anni ’70, quando Ciccio Famoso creò dal nulla le “Falangi d’Assalto”, gruppo che per natura raggruppò i tifosi che già componevano la Curva Nord. Quei tifosi fino a quel momento sedevano in curva ma senza una vera organizzazione e mentalità ultras ad unirli, Ciccio fù l’artefice della nascita di tutto questo.

Fin da subito la Falange mise le basi di ciò che il tifo organizzato catanese è ancora oggi, soprattutto in Curva Nord, ma anche nella Sud stava nascendo qualcosa di interessante. Due gruppi organizzati traninarono in quegli anni la Curva Sud e furono i gruppi fondatori del movimento opposto: l'”Onda d’urto” e i “Giovani Rossazzurri”.

Le Curve Catanesi
La Curva Nord del Massimino al termine di Catania-Palermo del 2015. Credit: newscatania.com

Le Falangi divennero da subito il motore del tifo rossazzurro che nel 1983 arrivò a invadere Roma con 40000 tifosi per lo spareggio che decretò la promozione in serie A degli Elefanti, risultato mai più eguagliato. Nel 1991 la Curva Sud prese realmente corpo e anima, diventando anche molto originale nei cori e nel tifo generale, grazie alla nascita degli “Irriducibili”.

Questa scissione non fù presa proprio bene dalla Falange e dalla Nord, ma il principio di incendio venne spento sul nascere, visto l’apporto che la Sud forniva alla squadra. Nonostante la radiazione e la conseguente ripartenza del Catania dall’eccellenza del 1993, la squadra continuò a venire seguita da una media di 6000 spettatori a partita.

Curve divise e unite

La Nord inziò a vivere un periodo di spezzettamento, la nascita dei “Drunks” e dei “Decisi” non fece altro che disunire la curva. Al contrario, la Curva Sud era più unita che mai, nonostante i tanti gruppi che la componevano, questo grazie al grande lavoro degli Irriducibili

La divisione della Nord terminò dopo una tragedia accaduta il 3 febbraio 2001, la morte del tifoso rossazzurro Fabrizio Lo Presti. Il tifoso del Catania venne a mancare in un incidente stradale ad Eboli mentre raggiungeva L’Aquila, sede della partita che vedeva impegnati gli Elefanti il giorno dopo. Questo avvenimento fece riunire la Nord e tutti i suoi gruppi dietro lo striscione “A difesa di una fede”. L’azione portò quasi tutti a compattarsi, tranne i Drunks e i Pazzi, che comunque non fecero mai mancare l’apporto nelle iniziative della curva.

La morte di due tifosi storici come Torrone e Tigna, portò al collasso la Sud che vide uno svuotamento generale dopo il 2001, mentre la Nord cresceva. L’arrivo dei Drunks (fino a quel momento nella Nord) in Curva Sud portò questi ultimi e gli Irricudibili ad unirsi sotto un unico striscione “Curva Sud Catania”, portando la Sud ad una nuova unione. L’ultimo colpo di scena è arrivato proprio dalla Falange d’Assalto, che nel 2015 ha deciso di spostarsi in Curva Sud, dopo un periodo in tribuna B.

Le Curve Catanesi
Striscione di cordoglio per le vittime della tragedia di Casteldaccia. Credit: Nino Russo / calciocatania.com

La rottura tra le curve catanesi

La definitiva rottura tra le due curve avviene prima della stagione 2014/15, quando le divergenze di vedute verso la tessera del tifoso, portano i due settori ad una divisione sempre più netta. La Sud, a tutt’oggi crede fermamente che fare la tessera sia l’unico modo per continuare a seguire la squadre ovunque. La Nord continua, invece, a ribadire che la tessera è una schedatura per tutti i tifosi, rendendoli tutti delinquenti a prescindere, motivo per cui non vuole farla.

Gemellaggi e rivalità

Come ogni tifoseria che si rispetti, anche le curve catanesi hanno le loro amicizie e le loro rivalità. Il Catania ha una tifoseria con gemellaggi che si contano davvero su una mano, ma questi sono davvero forti e solidi. Il più importante è sicuramente quello con il Crotone, cominciato nel 2001 dopo la morte di Lo Presti con questo strisicone: “La sua vita per la sua curva, la nostra curva per il suo ricordo: “ciao Fabrizio” un ultras catanese”.

Altro gemellaggio forte è quello con la curva triestina, suggellato nel 2004 al Massimino con due striscioni meravigliosi in occasione dei 50 anni della riannessione di Trieste all’Italia. Gli striscioni sono sembrati un botta e risposta per come sono usciti:”Da 50 anni riannessa, Trieste da sempre italiana”, il settore ospiti rispose con un “Trieste e Catania: In un calcio malato le nostre grida risuonano ancora”.

Anche con il Genoa esiste da anni un gemellaggio duraturo, così come quello con i granata del Trapani, nata nel 1994, l’amicizia si è rafforzata negli anni successivi e consolidata grazie all’astio comune verso il Palermo.

Per quanto riguarda le rivalità, la più accesa e sentita è quella con i conterranei del Palermo. Astio regionale che si è tradotto in vero e proprio odio calcistico, portando a diversi scontri molto duri tra le tifoserie. Sempre di origini territoriali sono le rivalità con Messina, Siracusa e Acireale, quest’ultima particolare vista la condivisione della provincia.

Recentemente sono nate accese rivalità anche con tre tifoserie delle zone nobili della Serie A, Atalanta, Juventus e Roma. Con quest’ultima la rivalità è nata nel novembre 2006 dopo il 7-0 inflitto dai giallorossi agli etnei. Con le altre due formazioni, l’odio è derivante dagli insulti che i catanesi prendono sempre perchè meridionali.

Le Curve Catanesi
la Curva Sud e il suo striscione nel match contro il Trapani nel play off dello scorso maggio. Credit: sport.lasiciliaweb.it

Curiosità e Raciti

Negli ultimi anni le curve si sono distinte (soprattutto la Nord) per striscioni toccanti e di appoggio a persone e popolazioni colpiti da tragedie. Ne è un esempio quello apparso in Catania-Siracusa lo scorso novembre, dove la Nord esprimeva cordoglio per le vittime di Casteldaccia, in provincia di Palermo. Lo striscione recitava una frae di unione incredibile:”Piangiamo i nostri morti, sentiamo lo stesso dolore, noi siamo la Sicilia… Palermo rialzati“.

Non è stato certamente l’unico, ma spesso l’apporre striscioni è anche un modo per esprimersi a nome di una intera popolazione. Quello dello scorso novembre ebbe un clamore mediatico per via della forte rivlaità regionale con il Palermo. In quel caso la rivalità fu messa da parte per dimostrare ancora una volta l’unione nelle tragedie.

Purtoppo le belle cose hanno anche un risvolto negativo, come quello del 2 febbraio 2007 allo stadio “Massimino”. Durante il derby tra Catania e Palermo di Serie A, gli scontri tra le tifoserie portarono alla morte l’ispettore capo Filippo Raciti e 150 feriti tra poliziotti e civili. Dopo le dovute indagini, furono arrestate due persone, il minorenne Antonino Speziale e Daniele Natale Micale. Entrambi furno condannati rispettivamente a 8 e 11 anni per omicidio preterintenzionale.

La vicenda ha portato dure reazioni da parte di tutte le istituzioni, comportando l’inasprimento delle norme di sicurezza negli stadi. Per il Catania la sanzione fu pesantissima: chiusura del Massimino fino a fine stagione e porte chiuse per tutte le partite rimanenti. Il calcio italiano ha visto nei succesivi anni diversi cambiamenti, su tutti l’introduzione della tessera del tifoso, mal vista da tutte le tifoserie.

Anche per oggi il nostro viaggio è terminato, arrivederci alla prossima tappa.

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