“Cats”: Andrew Lloyd Webber è rimasto traumatizzato dalla visione del film

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Di Redazione Metropolitan

Andrew Lloyd Webber intervistato in occasione della riapertura dei teatri di Broadway, ha dichiarato di essere “rimasto traumatizzato” dalla visione di “Cats”, adattamento cinematografico del celebre musical di cui è compositore, tanto da comprarsi un cane.

Il compositore Andrew LLoyd Webber, ha dichiarato di essere rimasto traumatizzato dalla visione del film “Cats”

In occasione della riapertura dei teatri di Broadway, il famoso compositore Andrew Lloyd Webber è stato intervistato da Variety.

Nel corso dell’ intervista oltre a ripercorrere la sua lunga carriera, a partire dal successo del musical “Il Fantasma dell’Opera” che lo ha reso noto, si è anche soffermato sul terribile adattamento di “Cats“, il famosissimo musical del 1981, da lui composto.

Riguardo a “Cats”, film uscito nei cinema nel 2019 che poteva vantare tra gli interpreti, star del calibro di Taylor Swift, Jennifer Hudson, Ian McKellen e Judi Dench, ha dichiarato di essere rimasto traumatizzato dalla sua visione: “mi ha scioccato così tanto che mi sono davvero dovuto comprare un cane per fare pet therapy”.

Andrew Lloyd Webber ha svelato che inizialmente i diritti cinematografici di “Cats” erano stati venduti ad Amblin con l’intenzione di realizzare un film animato diretto da Steven Spielberg. Il progetto è stato però abbandonato e si è deciso di prendere una direzione totalmente diversa affidando la regia a Tom Hooper, in precedenza già dietro la macchina da presa di “Les Misérables“.

Il compositore, che aveva già definito “ridicolo” il lungometraggio, ha quindi criticato duramente questa scelta: Cats era completamente sbagliato, non c’era realmente alcuna comprensione della musica, non si capiva niente”.

Ecco le sue parole

L’ho visto e ho pensato ‘Oddio, no’. Per la prima volta nei miei oltre 70 anni su questo pianeta sono uscito e sono andato a comprare un cane. Quindi la cosa positiva di tutto questo è il mio piccolo cucciolo di razza Havanese”.

Il cagnolino è diventato infatti un suo fedele compagno durante l’ultimo periodo di restrizioni ed è ormai una presenza costante al suo fianco. Andrew Lloyd Webber ha proseguito spiegando come ha chiesto di portarlo con sé negli Stati Uniti a bordo di un aereo.

Ho scritto che avevo bisogno di averlo sempre con me perché sono emotivamente danneggiato e devo avere questo cane come terapia. La compagnia aerea mi ha risposto dicendo ‘Può dimostrare che ne ha bisogno?’. E ho replicato ‘Sì, semplicemente guardate cosa Hollywood ha fatto al mio musical “Cats“. Poi è arrivata l’approvazione con un appunto che diceva ‘Non c’è bisogno del referto di un dottore.