”C’era una volta a New York, interpretato dal premio Oscar Joaquin Phoenix e da Marion Cotilard e diretto da James Gray è in onda questa sera su Iris.
Siamo negli anni Venti. Dall’Europa distrutta dalla Grande guerra partono due sorelle polacche in cerca di una nuova vita. Ewa (Marion Cotillard) e Magda (Angela Sarafyan) come molti altri immigrati giungono a Ellis Island. Magda è molto malata, viene quindi costretta a restare in quarantana nell’isola.
Ewa, giudicata come un soggetto non gradito, viene abbandonata al suo destino. Stanca e demoralizzata decide allora di affidarsi a Bruno (Joaquin Phoenix), un ciarlatano che promette alle giovani immigrate un futuro migliore. Senza avere dove andare e con il desiderio di ricongiungersi con Magda, Ewa finisce per essere iniziata alla vita notturna da Bruno. Quest’ultimo porta la ragazza nel losco mondo degli spettacoli di ballo e della prostituzione. Il destino di Ewa sembra però cambiare dopo l’incontro con il cugino di Bruno, Orlando (Jeremy Renner). Quest’ultimo tenterà con tutte le sue forze di sottrarre Ewa dalle grinfie di Bruno.
”C’era una volta a New York” un melodramma color seppia interpretato da Phoenix e Cotillard
La pellicola è stata presentata presso la 66° edizione del Festival di Cannes e distribuita nelle sale dal novembre 2013. Girata interamente a New York è stata diretta dal regista di origini russe James Gray. Intorno ai personaggi, il regista costruisce un melodramma assolutamente classico. Gray sceglie tinte seppia e ocra per ricordare i vecchi melodrammi classici di Hollywood. Le ombre, inoltre, risultano essere un’ulteriore tentativo di mettere in evidenza le espressioni nei volti dei protagonisti.
Il tentativo del regista è quello di far emergere la protagonista, Marion Cottilard e di mettere in evidenza attraverso i giochi di luci e ombre le più piccole espressioni del suo volto. Il vero fiore all’occhiello risulta però essere l’interpretazione di Joaquin Phoenix, che, nei panni di Bruno riesce a costruire una figura a tratti scellerata ma al tempo stesso dominata dagli istinti e dai sentimenti umani. Questi stessi sentimenti di cui l’antagonista Bruno è in balia lo portano talvolta ad essere un personaggio riprovevole e anche a riscattarsi dai suoi peccati.
Questo melodramma moderno porta in scena, non solo i personaggi con le loro debolezze, ma diviene anche una critica della società: la fragilità di Ewa cade sotto il giogo del più forte, Bruno. Il sogno americano non è altro che una bugia con la quale gli immigrati sono costretti a fare i conti e di cui la società non si preoccupa. L’andamento lento, le ombre e i dialoghi rendono il film adatto ad una serata di introspezione.
Miryam Saturno
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