Marion Cotillard: da Édith Piaf all’attivismo ambientale

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Marion Cotillard – Photo Credits: web

Nel 2007, con La Vie en rose (La Môme è il titolo della versione originale francese, letteralmente “la ragazzina”), a dispetto di titubanze e scetticismi, Marion Cotillard regala la sua prima celebre interpretazione. E ottiene il consenso mondiale, coronato dall’emozionante vittoria dell’Oscar alla miglior attrice protagonista. Diventare Édith Piaf sullo schermo, e cantarne la musica, infatti, non era solo difficile. Era quasi rischioso.

E lo era ancora di più per un’attrice francese famosa in patria, ma ancora poco conosciuta nel cinema internazionale. Per questo, per l’ambizioso film, i produttori avevano proposto la più nota Audrey Tautou. Eppure, era la Cotillard che il regista Olivier Dahan voleva a tutti i costi. E così l’attrice ebbe la parte. E, con ben 27 premi vinti per la sua drammatica interpretazione, anche la possibilità di cominciare una brillante carriera hollywoodiana.

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Marion Cotillard, 80° edizione della cerimonia di premiazione degli Oscar nel 2008 – Photo Credits: web

Marion Cotillard, divisa tra Hollywood e l’Europa

Candida apparizione in Big Fish di Tim Burton, il primo che la volle con sé. Femme fatale e villain per Nolan, e poi musa per Woody Allen in Midnight in Paris. Crudele lady nel cupo Macbeth, e spia in Allied accanto a Brad Pitt. Questi sono solo alcuni dei ruoli interpretati da Marion Cotillard sotto l’ala di magnifici registi. Ma l’attrice, che si era fatta conoscere in patria con la saga comica Taxi, prodotta da Luc Besson, non ha mai abbandonato il cinema in lingua francese.

Nel 2015 ottiene infatti la sua seconda candidatura agli Oscar per Deux jours, une nuit (Due giorni, una notte), film che le dà l’occasione di esorcizzare in qualche modo i lasciti della sua depressione. E recita poi in È solo la fine del mondo, acclamata opera del canadese Xavier Dolan. D’altronde, a Parigi l’attrice continua a vivere, accanto al compagno, l’attore e regista Guillaume Canet. Ed è proprio lui a dirigerla nel provocante Rock’n Roll, e poi, nel 2019, in Grandi bugie tra amici.

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Guillaume Canet e Marion Cotillard in Rock’n Roll – Photo Credits: web

Instancabile attivista

Nipote di orticoltori, e figlia di comédiens assai legati alla questione ecologica, Marion Cotillard è certamente da inserire tra quegli attori sempre in prima linea per l’ambiente. Da anni utilizza infatti il suo profilo Instagram per sensibilizzare ai cambiamenti climatici. Ed è stata quest’anno Ambasciatrice degli Oceani per Greenpeace, partecipando all’ultima fase della loro spedizione che, partita dall’Artide, si è conclusa in Antartide.

Nel 2019 è inoltre entrata a far parte, per la prima volta come produttrice, del progetto Bigger than us. Documentario che racconta della giovane Melati Wijsen e del suo viaggio in giro per il mondo per incontrare attivisti impegnati, come lei, a risvegliare le coscienze dei governi dei rispettivi paesi.

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Marion Cotillard in Antartide sulla Arctic Sunrise come Ambasciatrice per Greenpeace – Photo Credits: web

Progetti futuri

Che novità attendono adesso l’attrice? Volto di Lady Dior da anni, dopo la rinuncia a far parte dello spy film 355 di Simon Kinberg, in uscita nel 2021, per il momento, nessuna. E i motivi sarebbero personali. La Cotillard aveva infatti dichiarato di avere bisogno di una pausa dalla recitazione. Per stare con se stessa, e con i suoi figli, il primo dei quali si chiama Marcel, in onore del pugile amato da Édith Piaf e morto tragicamente. Ma a quanto pare la voglia di tornare sul set comincia a stuzzicarla. E noi ce lo auguriamo.

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Manuela Famà