Champions League, salvezza e… il trono di spade

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Di Redazione Metropolitan

La Serie A vede, alla 24^ giornata, una lotta senza tregua su più fronti. Una lotta che, per gli appassionati della tv series fantasy Game of Thrones, potremmo riassumere con “Al gioco del trono si vince o si muore”.

CHAMPIONS LEAGUE

Non siamo impazziti. L’imminenza dell’acclamata stagione finale del capolavoro targato HBO ci tenta nel fare qualche paragone. Accade infatti che, in Serie A, c’è un confronto serrato per accaparrarsi un posto nell’Europa che conta. Tre gli incontri finora (in attesa di Roma-Bologna), con finali tutt’altro che scontati che cominciano a delineare la fisionomia di questa bagarre.

MILAN – ATALANTA

https://www.youtube.com/watch?v=ffkzuCvQVz

Gli occhi sono rimasti, sicuramente, puntati sul big match tra Atalanta e Milan. Uno scontro tra le squadre più in forma del campionato – eccezion fatta per la Juventus – in cui sono prevalsi il lavoro tecnico (ma, soprattutto, psicologico) di Gennaro Gattuso e quello dirigenziale di Leonardo e Maldini. Il brasiliano non ha mai sbagliato un colpo con i suoi connazionali, soprattutto i giovani di prospettiva: Paquetà ne è la dimostrazione lampante (non che ci siamo dimenticati di Kakà e Thiago Silva). La ciliegina sulla torta è ovviamente un super Piatek, un attaccante per cui si sprecano i paragoni; tanto, per uno taciturno come lui, parlano i goal.

Il Milan ha, dunque, risistemato qualche pedina rientrando prepotentemente in una corsa per la quale sembrava più un’outsider in mezzo ad altre compagini con un gioco migliore nettamente.

Ecco, una di queste – l’Atalanta -, ha dimostrato di essere, forse, ancora troppo acerba per certi palcoscenici. Non si metta in discussione l’operato di Gasperini, ma certamente per la qualificazione in Champions League serve ben altro. La gavetta in Europa League non potrebe che fare bene agli orobici.

INTER – SAMPDORIA (https://metropolitanmagazine.it/zampata-dambrosio-siluro-nainggolan-2-1-samp-ko/)

L’Inter continua a vincere in maniera convincente, essendosi ripresa dopo un inizio di girone discutibile, proprio come accadde in quello di andata. In un clima tutt’altro che facile (Icardi e a situazione nello spogliatoio, il Milan vincente la sera prima portatosi a -2 e una Sampdoria in cerca di riscatto dopo la sconfitta col Frosinone), i nerazzurri hanno saputo dire la loro ruggendo come un leone messo in discussione dal proprio branco; pronto, lì, a porre l’attenzione su eventuali svalutazioni. Ecco, per gli esperti in materia, potremmo paragonare questa reazione al carattere di Cersei Lannister.

Cersei Lannister (Game of Thrones) – Credits: HBO

GENOA – LAZIO (https://metropolitanmagazine.it/lazio-non-mollare-adesso/)

I capitolini, invece, vedono la Champions League sempre più lontana. L’aritmetica, certamente, non li condanna. Ma gli impegni europei, gli infortuni che ne conseguono e i tanti punti persi all’inizio del campionato sono fattori che si fanno sentire molto. Inzaghi avrebbe potuto avere questo importante alibi. Nulla serve, però, quando un genio come Criscito tira, dal cilindro, una giocata come quella. Al di là di tutto, i parecchi affanni della Lazio non lasciano presagire una dimensione europea totale. Segno che, magari, quella beffa della stagione scorsa possa servire nella maturazione di una compagine dalle, comunque, alte qualità.

La battaglia dei bastardi in Game of Thrones
La battaglia dei bastardi in Game of Thrones

LA ZONA SALVEZZA

Come in ogni lotta per la gloria che si rispetti, anche le piccole casate sono chiamate a dire la loro. E, spesso, i loro confronti possono essere molto più sanguinosi: lasciare la Serie A è qualcosa che non vorrebbe nessun tifoso vi si affacci. E’ la sorte che, probabilmente, quest’anno toccherà al Chievo. In un match tra due squadre in difficoltà, giocato con le unghie e coi denti come fosse la più sporca Battaglia dei bastardi, nel quale è stato decisivo un rigore molto discusso, i gialloblù sembrano dover arrendersi al proprio destino in virtù di un calendario sempre più complicato. Ma Domenico Di Carlo non ci sta:

“Il penalty ci sta, ma le scelte devono essere uguali. Vedi il caso di Pellissier con la Fiorentina: è stato spostato di due metri mentre calciava, nessuno della Var chiama. Per noi dopo questa sconfitta è finita? Assolutamente no, siamo ancora vivi”

Di Carlo, allenatore del Chievo
(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Infine, da segnalare Cagliari-Parma (2-1), Empoli-Sassuolo (3-0) e SPAL-Fiorentina (1-4) che hanno riaperto definitivamente i giochi per il terzultimo piazzamento. Anche qui, qualche polemica in merito alle scelte arbitrali. Nonostante ciò, esclusa la Fiorentina, possiamo parlare di due match comunque divertenti che hanno avuto come protagoniste compagini che fanno del bel gioco la propria filosofia. Come si trattasse del più improbabile Tyrion, non è di certo qualcosa di scontato in un periodo in cui si reclama a gran voce il massimo campionato a 18 squadre e la Serie C vede spettacoli aberranti come Cuneo-Pro Piacenza 20-0 (https://metropolitanmagazine.it/cuneo-pro-piacenza-serie-c-7-giocatori/).

LA LOTTA SCUDETTO

Mazzarri, ieri, ha fatto lo sgambetto alla sua ex squadra. Il Torino, compagine meno battuta in trasferta (una sconfitta a Roma), non lascia spazi al Napoli, schierando ben sei difensori. Uno scialbo 0-0 con brivido finale, dato dal palo di Lorenzo Insigne, che consegna lo scudetto nelle mani della Juventus (ora, a 13 punti sui partenopei).

GOAL PARADE

#3 – Criscito, match winner di Marassi

#2 – Krunic, sulle orme di Gervinho

#1 – Chi vi ricorda maggiormente un rapinatore d’area come Piatek?

Piatek, a segno contro l'Atalanta
Fonte: Calcio d’Angolo